IL MIO TEMPO

VERREBBE VOGLIA DI PARLARE...


Natura morta 1958 Olio su tela
Veduta dell'Isola si San Giorgio Maggiore olio su tavoletta
Piccola friulana, 1920pastello su carta Sarei tentato di parlarvi di elezioni...Ma dal momento che la festa è passata,ed il Santo abbondantemente gabbato,credo non vi strapperete le vesti se non lo faccio...Ci terrei comunque,a rendere noto,a chi ancora non lo sapesse,qual'è l'unico e vero dato incontovertibile che scaturisce dalle due giornate dedicate al voto...Vorrei umilmente ricordare che tanto tempo fa,alcuni volenterosi cittadini si espressero in tal proposito in un ormai da tempo bellamente ignorato referendum...Amen....Preferisco porgervi i tratti gentili e squisiti dell'opera di Cesare Mainella,figlio di Raffaele e di Fanny,che per inciso,fu una delle prime donne diplomate all'Accademia di Venezia e figlia a sua volta di Giulio Carlini,noto per le decorazioni del soffitto del Teatro Goldoni, del Caffè Florian e la realizzazione dei cartoni tizianeschi per i mosaici di Palazzo Barbarico Salviati sul Canal Grande.Insomma una sorta di predestinato...Mi piace il suo dipingere,i suoi pastelli teneri e pieni di velata ,magica atmosfera.Un tratto dai modi antichi,forse settecenteschi,come ebbe a definirli un famoso critico(Paolo Rizzi),alla caratteristica maniera di chi dipinge le pagine della sua vita quotidiana,mettendoci il sentimentale stupore di chi ama ciò che lo circonda,aggiunge un noto incompetente(io).Metteteci soggetti del tutto "banali",nella loro quotidianità,ed otterrete un gustoso ristoro per i vostri occhi.A volte le cose dette sottovoce.....