Ziege

Le briciole dell’umanità 2011 d.c


Ascoltando le onde del mare ( lu ruscìu dellu mare) si ode una emanazione musicale e tonale delle viscere della terra, un bisbiglio sotto forma di vita che va ben oltre il significato evoluzionistico degli esseri viventi,, è un avvenimento che va percepito come la poesia nella sua forma originale e primitiva del pianeta,, e come negli universi nel qual mente a palpebra di farfalla si formano tanti piccoli granelli di sabbia ,,e si depositano sulla battigia, svariate popolazioni di nanonatura singolari microrganismi che si adeguano alla vita circostante. Ci osservano . E poi noi che osservando il loro comportamento con la nuova scienza dovremmo imparare più in fretta possibile quello che certamente non è dato per scontato di sapere,, noi persone, esseri umani terrestri abitatori del pianeta terra circumnavigando in lungo ed in largo, osservando ed imparando studiando e sperimentando a piccoli passi utilizziamo piccole percentuali della vera natura che è insita in tutto quello che ci circonda anche in quello che si ode e non si vede o si vede è non si ode come il sole che illumina cosi prepotentemente il nostro universo cioè questo universo che si avvale di dualismi cromatici e tonali per poter percepire meglio la luce nella sua immensa oscurità. Dentro due forme una femminile ed una maschile del cosmo, una forma disordinata dell’ordine  ma con un codice prefissato e subordinato ad un tentativo di mediazione dell’ordine .Descrivere un' equazione dalle briciole dell’umanità,,  non è una costante evoluzione-involuzione. La circospezione dei mondi che comunicano tra loro come un gioco di una trottola che ha bisogno di essere girata per poter fare tutta la sua rotazione e la sua precessione e poi come d’incanto sembra tutto fermarsi e poi riprende a girare , ma questo avviene molto lentamente come può essere un’attrazione dei corpi celesti.