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« balcaniio »

lettere, emozioni, un pò di tutto .................

Post n°29 pubblicato il 13 Marzo 2010 da adbuzzin

scappare lontano da tutto e da tutti.

Evadere Viaggiare con la mente, andare a ruota libera Non avere nessuno che ti disturba Essere circondati dalla steppa e scoprire nuovi orizzonti Senza paura, senza confini, ma vivere l'avventura. Sembra il nome di una donna da conquistare. I viaggi sono così Ci si deve trasportare, vedere tante cose, avere emozioni sempre diverse,

farsi travolgere dalla voglia di scoprire il mondo che c'è fuori. E sapere che è una scusa per esplorare qualcosa che si ha dentro se stessi……adalberto

ADALBERTO:…c'è chi vuole tutto dalla vita e chi non vuole niente… nei viaggi non avrò mai niente e per questo continuerò sempre a viaggiare…”

LUCIANO:Per noi viandanti che siamo sempre alla ricerca della via più solitaria,

nessun giorno comincia dove è finito il giorno precedente.

MARINO:Zingari e sognatori, magari fuor tempo, ma sereni!

ALBERTO:commento a caldo, ma penso anche a freddo: “VORREI NON AVER MAI VIAGGIATO PER NON AVER RICORDI”

ARARAD:Happy Trails ( …nel gergo dei Mushers significa ” che le piste ti siano propizie ” ) Ararad K

………. tutti hanno un paio di ali ma solo chi sogna impara a volare. anonimo

luciano

Siberia…a Est dell’Est

Tutto il tempo qua trascorso è stato un successione

di stati di coscienza e di emozioni forti.

Un primordiale stato di nulla…bianco totale,

Anche gli ultimi giorni trascorsi in Yakuzia, dentro il fiume Lena,

la traccia di strada si annulla nel bianco assoluto fino a sparire…

ma nei ricordi no.

*adalberto* pippa bacca ci ha lasciato, oggi è una giornata triste, vola ancora nel cielo…….

*pierangelo*

Caro Adalberto, nei viaggi non esistono sconfitte. Qualsiasi viaggio è sempre un'avventura e un'esperienza nuova, impari sempre qualcosa di nuovo sulle persone… che si rivelano per quello che sono veramente. Come torni? Le due macchine le hai caricate in treno o le stai portando a casa. Se non avessi legami col lavoro prenderei un aereo e verrei a darti una mano. L'importante è la salute. Manda notizie appena puoi. Ti hanno scritto le mie amiche? A presto, Pierangelo

bravissimo ed in gamba fa piacere sapere che ci sono viaggiatori come te congratulazioni www.marcellocarucci.it

… molti viandanti, vagabondi, avventurieri che hanno calpestato le steppe mongole, ma pochi gli uomini che hanno lasciato una traccia… uno scrittore mongolo

“PARTIRE SPERANDO DI NON ARRIVARE MAI… E’ QUESTO IL VIAGGIO INFINITO???”

http://pinuccioedoni.blogspot.com/

Giuliano Giongo:….. questa mia vita, mai così bella, mai così importante …

LucianoNulla è successo, non ti allarmare. Sai che mi piace sempre ironizzare Se siamo uniti tutto andrà per il meglio e poi questa volta ho la convinzione che faremo veramente una bella spedizione.Prepariamoci a tutto ma se siamo in armonia, gioiosi e giocosi e con i piedi ben saldi….faremo grandi cose.Non aggiungo altre per scaramanzia….. prenditi un piccolo “book”per farti un diario di viaggio. Ti servirà a viaggio finito risentire tutti i “profumi” e rivivere emozioni uniche.Ciao “gabbiano stanco”

bellissima lettera scritta da luciano “C'era il sole quel mattino quando partimmo dal porto di Vladivostok.C'era il sole, ma non scaldava. C'era tanta gente, fotografi, viedoperatori, giornalisti, autorità, curiosie… c'eravamo tutti noi. Ebbi una strana sensazione quel freddo mattino. Non capivo se erano tutti lì per salutare avventurosi eroi o incoscienti che stavano per compiere una”goliardata”Poi mano a mano che si andava verso Nord e la temperatura si abbassava anche il rapporto di gruppo si raffreddava sempre più, fino all'epilogo finale. L'illusione che una mia presa di responsabilità poteva riparare, almeno in parte,contrasti iniziali, sfumarono un freddo mattino e nel peggior albergo di Irkutsk quando mani si strinsero in un mesto saluto. Poi vennero giorni sereni 1200 Km più a nord Giorni pieni di luce e voglia di fare e la magia finale di aver realizzato più foto buone in soli tre giorni che tutti i precedenti.Tutte le informazioni avute sul posto mi garantivano per certo che ciò che volevamo fare, si poteva fare.Sarebbe bastata, quella che in ogni spedizione si chiama, la forza di gruppo.In tanti anni di viaggi mai ho dovuto alzare le mani in segno di resa, come in questo.Resa che nemmeno uno strano personaggio incontrato sul Lena ghiacciato, ha accettato.Era fermo da giorni, ai bordi della pista, in una tenda riscaldata da un piccolo bruciatorino e dalla sua volontà. Era là che attendeva paziente un pezzo di ricambio della sua mountain-bike dall'Olanda per poi proseguire in solitaria verso Magadan.Aveva una bandierina nera su quello spartano mezzo,nera come la maglia dell'ultimo ciclista in classifica che comunque,con tanta tenacia,vuole portare a termine il suo “tuor”.Era timido e schivo quando il mio clic-killer lo fotografava come non voler entrare di diritto in quel grande “crazy travellers club” C'era il sole quel mattino a Vladivostok e c'era il sole anche quel mattino a Yakutsk quando l'ultimo aereo mi riportava a casa, ma non scaldava”Mentre scrivo l'ultima pagina del diario “Sibir 2006”, sono nella mia stanza “buia”,stanza dove ho montato e monto filmati e audiovisivi girati in tanti viaggi,viaggi alla scoperta di luoghi e gente nuova, ma soprattutto viaggi intesi come esperienze divita.Un film lungo oltre trent'anni che mi resiste dentro perchè lo vivo ancora.Sullo schermo di fronte i volti mi sembrano reali, ne riascolto le voci i suoni,a volte ho anche l'impressione di sentire gli odori. Vedo occhi che mi guardano e mi danno fiducia e mi stimolano a fare sempre cose nuove.Nella vita di ognuno di noi penso ci sia sempre una stanza buia, un luogo in cui crediamo riposto il segreto della letizia.Non so dire se è un bene o un male, ma probabilmente le nostre giornate sarebbero molto più aride se non potessimo, ogni tanto, rifugiarci in quella stanza buia e non vorrei mai che un giorno, non so per quale arcano, all'accendersi della luce accorgermi che quella la stanza è vuota.Nella speranza che un giorno più il là di ritrovarvi,vi abbraccio.

LUCIANO**Beppe Carletti batte una nota…Sergio Reggioli risponde con l’archetto…Nella piazza di Sant’Agata il silenzio diventa assoluto.Pianoforte e violino si accoppiano in una musica sublime.Una “rarità” improvvisata avvolge tutti.(Mai registrata prima. L’ho saputo dopo cercandone il C D)Minuti che coinvolgono anima e cervello in piaceri assoluti.Poi i Nomadi iniziano a proporre delizie in abbondanza,“chicche” che un pubblico mai sazio “tracanna”.Ben oltre la mezzanotte un biglietto giunge sul palco.Danilo Sacco (il cantante) dopo averlo letto guarda nella mia direzione e sorride:Dai Nomadi… a un ” nomade”… dedichiamo:Crescerai Io vagabondo Dio è morto Il pubblico non sa …ma un lunghissimo applauso “sconquassa” la piazza,applausi che si prolungano anche alla conclusione del concerto.Poi…strette di mano… abbracci …tanti arrivederci a più in la nel tempo.Rientrato a casa mi riappaiono nella mente indimenticabili serate,troppo tempo fa, nelle balere della bassa reggiana e modenese ad aspettare l’albeggiare, festeggiando quel poco che ci veniva concesso e che per noi era tutto.Crescerai…mi diceva mio padre Vagabondo…mi chiamava l’amico Ambrogio Fogar Dio è morto…Certamente qualcosa di vero c’è , penso io, andando a letto commosso come un bambino.

 
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