« Cosa siamo senza Dio? | Appagamento » |
Se qualche volta la nostra povera gente è morta di fame, ciò non è avvenuto perché Dio non si è preso cura di loro, ma perché non siamo stati uno strumento di amore nelle sue mani per far giungere loro il pane e il vestito necessari, perché non abbiamo riconosciuto Cristo quando è venuto ancora una volta, miseramente travestito, nei panni dell’uomo affamato, dell’uomo solo, del bambino senza casa e alla ricerca di un tetto.
Dio ha identificato se stesso con l’affamato, l’infermo, l’ignudo, il senzatetto; fame non solo di pane, ma anche di amore, di cure, di considerazione da parte di qualcuno; nudità non solo di abiti, ma anche di quella compassione che veramente pochi sentono per l’individuo anonimo; mancanza di tetto non solo per il fatto di non possedere un riparo di pietra, bensì per non avere nessuno da poter chiamare proprio caro.
Quando Cristo ha detto: “avevo fame e mi avete dato da mangiare”, non pensava solo alla fame di pane e di cibo materiale, ma pensavo anche alla fame di amore.
Anche Gesù ha sperimentato questa solitudine. Ogni essere umano che si trova in quella situazione assomiglia a Cristo nella sua solitudine; e quella è la parte più dura, la fame vera.
(S.Madre Teresa di Calcutta)
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