Los Angeles, 5 ago - (Adnkronos/Dpa) - "Le parole di Mourinho? Non sputo nel piatto in cui ho mangiato ne parlo della gente che parla male di me. Siamo molto contenti del nuovo allenatore Carlo Ancelotti. E' sincero ed e' un grande tecnico". Cristiano Ronaldo replica cosi' ai microfoni di 'Espn' alle accuse dell'ex allenatore madridista Jose' Mourinho che nei giorni scorsi aveva affermato: "In carriera ho allenato Ronaldo, ma non Cristiano. Ho allenato quello vero''. "Ci sono cose che non meritano di essere commentate, e questa e' una di quelle", aggiunge l'attaccante portoghese ad una domanda diretta dell'intervistatore sulle parole dello Special One-. Penso alle cose positive, mercoledi' incontreremo il Chelsea nella finale della Guinness Cup e non il suo allenatore. Si tratta di un match utile per la nostra preparazione in vista della Liga e lo vogliamo vincere". CR7 affronta poi il tema del suo rinnovo di contratto. "Sto molto bene al Real, ora penso solo ad allenarmi. Il rinnovo non e' ancora stato perfezionato ma non e' il momento giusto per parlarne. Si sapra' qualcosa di piu' preciso piu' avanti -aggiunge l'attaccante madridista che poi parla della sua posizione in campo con Ancelotti-. Per me e' una cosa positiva provare altre soluzioni. Bale? Non sta a me parlare di queste cose, ho ovviamente la mia opinione ma non ne parlo davanti alle telecamere".
(ASCA) - Roma, 5 ago - L'Antitrust ha assegnato a Cofely Italia, societa' del Gruppo Gdf Suez, il Rating di Legalita', un riconoscimento destinato alle imprese italiane, volto alla promozione e all'introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale. ''Siamo estremamente orgogliosi di aver ricevuto il Rating di Legalita', quale testimonianza di correttezza e trasparenza del nostro operato, caratteristiche che contraddistinguono Cofely Italia e che, oggi, vengono riconosciute formalmente attraverso questa attribuzione - commenta Enrico Colombo, amministratore delegato e direttore generale di Cofely Italia -. E siamo ancora piu' soddisfatti di essere l'unica realta' operante nel settore energetico a cui sono state assegnate le 3 stellette''.
L'Orsi & Tori pubblicato sul numero in edicola di Milano Finanza, dove si sottolinea che lo zelo eccessivo di Bankitalia rischia di vanificare i primi segnali di ripresa dell'economia italiana, sta suscitando un ampio e appassionato dibattito. Ecco la lettera di un ex bancario sull'argomento:
Dott. Panerai, Ho letto con attenzione Orsi & Tori del 3 agosto ove Lei si lamenta giustamente di come Bankitalia stia col fiato sul collo alle banche stringendole in situazioni di estrema sicurezza di rischio ma, al contempo,riducendone di fatto l'operativit sugli impieghi verso la clientela.
Ormai le mode di oltre oceano hanno contagiato anche il nostro sistema bancario che è risultato, nella crisi, il più robusto e sicuro nel mentre il Regno Unito salvava con denaro pubblico RBS (Londra: - ) e altre banche e la Germania,sempre con denaro pubblico, salvava decine di Landes Banken nel mentre oggi ci fanno le pulci su Mps sospettando aiuti di Stato.
Le mode di oltre oceano e dell'Europa degli gnomi legano la valutazione del rating al nefasto rating automatico confondendo cani con porci e orsi con tori come tutte le cose automatiche e come il pollo di Trilussa. Quando ero operativo in banca (prima della legge del 1993 che ha rimescolato le banche ordinarie con quelle del business finanziario a risiko) decidevamo sull'affidabilit delle imprese affidande aiutati dai ''ratios'' ma, soprattutto aprivamo i cassetti delle imprese e verificavamo ictu oculi che avessero ordinativi e sapevamo giudicare se fossero state da affidare o no.
I meccanismi infernali di rating automatici derivano e dall'incompetenza di tanti bancari e banchieri e dalla loro poca voglia di spremersi le meningi per valutare il risiko. Il risultato di questi comodi metodi di valutazione è sotto gli occhi di tutti. Con questo andazzo le banche impiegheranno pochissimo e male e, conseguendo utili ristrettissimi, saranno costrette a ridurre il personale e a farsi comprare dalle banche estere (che le aspettano al varco) per un morso di pane.
Dobbiamo uscire da questa gabbia poiché le banche italiane, per ora, sono le più solide in Europa e nel mondo. Le banche italiane, quindi, dovrebbero allargare i loro orizzonti operativi e, visto che possono investire poco per la camicia di forza imposta dal ''rating impazzito'' dei sistemi anglo-sassoni ,dovrebbero dedicarsi ai servizi.
Una volta ci occupavamo anche di aiutare la nostra clientela a esportare e lo facevamo contattando (in reciprocit ) la nostre banche corrispondenti nel mondo. Oggi tale servizio,grazie alla rete telematica interbancaria, dovrebbe essere massificato. Le assicuro che il network bancario è il più affidabile al mondo e il più esteso e capillare per promuovere gli affari domestici ed internazionali.Tale servizio dovrebbe essere affiancato anche dalla rete Ice e dalla rete delle Ccia nel mondo ma, ripeto, la rete interbancaria è presente ovunque e funziona e può generare immenso lavoro di esportazione ''facendo squadra Italia''. Che aspettano le nostre banche a creare ricavi da quasto sistema di rete planetaria? Distinti saluti.
Giancarlo Politi-pensionato ex bancario Vinci (Parigi: - ) (Firenze)
Milano, 5 ago. (Adnkronos) - Non si puo' rinunciare alla linea telefonica casalinga, a patto che abbia anche l'Adsl, per il 57% degli italiani. L'Italia, paese con un'altissima diffusione di telefoni cellulari, non ha intenzione di mandare in pensione il telefono fisso. E' quanto emerge da una ricerca condotta da Facile.it, realizzata su un campione di mille intervistati nel periodo compreso fra il 30 giugno e il 31 luglio 2013. Nonostante la crisi economica, chi sceglie una linea Adsl non lo fa in base al prezzo, ma alle prestazioni. In primis si guarda l'alta velocita' di connessione (48%) e solo al secondo posto un operatore in base alla tariffa che propone (40%). Gli italiani sono poco influenzabili dalle promozioni speciali e appena il 12% del campione dichiara di cambiare linea Adsl per una pubblicita' o un'offerta particolare. Chi decide di sottoscrivere un contratto telefonico attivando una linea Adsl o sostituendo quella gia' attiva ha un'eta' media di 43 anni e, nel 65% dei casi, e' uomo. La connessione wi-fi diventa sempre piu' importante e il 43% del campione dichiara di non volerne fare a meno. Ad essere influenzate dai prezzi applicati sono piu' le donne che gli uomini: mentre a livello nazionale fra chi sceglie un nuovo operatore Adsl solo il 35% e' donna, quando si va a vedere il dettaglio di coloro che cambiano perche' il contratto propone tariffe piu' vantaggiose l'incidenza del campione femminile e' piu' alta, arrivando al 37%. Dalle interviste e' emerso che fidelizzare un cliente e' alquanto difficile: fra chi sottoscrive un contratto Adsl, il 50% ha gia' cambiato fornitore ed e' disposto a farlo ancora se qualcuno gli offrira' prestazioni o prezzi migliori.
Milano, 5 ago. - (Adnkronos) - ''Abbiamo fatto un'offerta in epoca di mercato, non so dove sia la stranezza, non pensavamo fosse un delitto di lesa maesta'''. Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, si esprime cosi' dopo la posizione assunta dalla Fiorentina con una nota ufficiale diffusa ieri. Il club viola ha giudicato ''irricevibile, inopportuna e tardiva'' l'offerta rossonera per l'attaccante Adem Ljajic. ''Non rispondo, mi hanno insegnato cosi' e non rispondo. Non hanno usato il termine scorrettezza, ho letto altri termini, ma non capisco dove sarebbe il ritardo'', dice Galliani, come si legge sul sito ufficiale del club, dopo il match perso 2-0 contro il Chelsea. ''Del resto era considerata strana anche una telefonata con il direttore sportivo loro, eppure in Italia tutte le trattative si fanno al telefono, non so. Forse bisognerebbe riscrivere la storia del calcio'', aggiunge Galliani. Il Milan, come e' noto, e' sulle tracce di Keisuke Honda. Il Cska Mosca finora non ha voluto cedere il trequartista giapponese che si svincola alla fine dell'anno. ''Il Cska Mosca ha fatto 0-0 a Kazan e chi ha visto la partita mi ha detto che Honda ha fatto bene. Noi siamo sereni. Non possiamo strappare i giocatori a chi non li vuole vendere. Se non li vendono, aspetteremo con pazienza e cristiana rassegnazione'', dice Galliani prima di soffermarsi sul match perso contro i blues.