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CHI E' DEGNO D'INDIGNARSI?


Avevo diciotto anni e una sera in una stradina stavo a baciarmi con una ragazza e poco distante vi erano due battone, una di esse andò su tutte le furie gridando :'' Fate schifo! andate via da qui, queste cose le andate a fare da un'altra parte!''. Ovviamente restammo stupiti da tanto ardore moralistico. Il punto è che una puttana non può esprimere giudizi morali e indignarsi per qualcosa che rientra nell'amore, dovrebbe prima di tutto vergognarsi per se stessa. Questo non è un monito nei confronti delle puttane, sarebbe un ulteriore moralismo, ma è un esempio di quanto sta accadendo in questi tempi confusi, in cui ladri e corrotti si indignano nei confronti della magistratura o accusano altri di essere disonesti in un disperato tentativo di voler affermare una onestà che è solo di facciata. Per poter esprimere un giudizio morale, bisogna avere un certo grado di pulizia interiore, ma qui si ribalta continuamente la realtà: le puttane diventano povere orfanelle bisognose d'aiuto e i clienti bravi samaritani. I ladri scoprono di esserlo ma a loro insaputa: una trama oscura li ha spinti a rubare senza che se ne rendessero conto! Tutti i disonesti istituzionali sembrano essere vittime di raggiri. Ora, la morale è una cosa fondamentale in quanto segna il carattere, la forza e la dignità di un individuo. In una fase in cui tutto diventa merce di scambio, la morale viene subissata, ed emerge una grigia mediocrità affaristico-liberticida. Non si può parlare di amore libero laddove sussiste un baratto tra soldi e sesso, l'amore libero nasce sempre da una spinta emotiva, e quindi morale.