gioia

LA NOIA


Il testo di Sartre :'La noia'  per l'appunto, descrive molto bene questa emozione vischiosa , che ci avvolge come una nebbia. Quando si presenta cerchiamo di fuggire via da tale  condizione, ci attacchiamo al telefono, andiamo a fare shopping, cerchiamo altra gente, per poi accorgerci che anche gli altri sono annoiati e ciò ci sconforta ancor più. Il punto è sempre lo stesso: voler sfuggire a una condizione spiacevole, e non riuscire a trovare un antidoto certo. Qualcuno ha detto che quando si presenta la noia bisogna provare a stare con essa per cinque minuti, e poi per dieci minuti e così via. Sembra quasi un supplizio un consiglio del genere, ma stare con la noia vuol dire semplicemente riconoscerla e accettarla come una condizione inevitabile del nostro esistere, solo in questo modo le togliamo potere e può andarsene via fredda anziché calda. Se la noia è insopportabile è meglio cercare una distrazione, ma se non proviamo a riconoscerla, ad accettarla e vederla come qualcosa che comunque ha una sua volubilità, essa sarà  ancor più invadente e potrebbe minare la nostra esistenza per sempre, come un sottofondo indistinto, un senso di insoddisfazione che ci pervade, molto simile alla musichetta nei grandi magazzini, alla quale non facciamo veramente caso ma è lì presente. La forza che noi diamo ad emozioni come la noia è talora più potente dell'emozione stessa. Ma i tentativi di guardarla in faccia per disarmarla, vanno fatti ripetutamente, come ripetutamente va fatto un esercizio ginnico per migliorare il fisico. Il guaio è che spesso vogliamo guardare solo la nostra condizione esteriore e non anche quella interiore, persuasi che l'immagine sia tutto.