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IL SILENZIO


'Sarebbe sufficiente che le persone  se ne stessero a casa per mezz'ora al giorno senza far niente per avere meno conflitti al mondo'. Lo affermava Pascal e  non si può non essere d'accordo. Da mattino a sera si corre attaccati alle nostre abitudini come le pulci al cane. Non vi è luogo fisico ove davvero si possa rilassare in silenzio. Sì il silenzio, questa bestia inaudita che ci fa tanto paura, eppure vera fonte di rigenerazione mentale e fisica. Se entri in un bar o in un ristorante troverai sempre una musica di sottofondo, o un televisore acceso, e tutti gli occhi che puntano su quel monitor o bombardati alle orecchie da note musicali. Il silenzio fa paura in quanto dilata le nostre percezioni e i pensieri e gli stati d'animo sembrano sopraffarci, quindi essere trascinati da una qualche distrazione, anche quando siamo in pausa, è una forma di dipendenza comune. L'assurdo è che valutiamo la nostra libertà in termini di quante più dipendenze abbiamo: alcol, sigarette, caffè, auto, palestra, telefonate per coprire gli attimi vuoti e per non dirsi niente. Parole suoni e rumori che riempiono tutti gli spazi della nostra esistenza-non esistenza. E' inutile dire che un comportamento siffatto è conseguenza e allo stesso tempo causa di tutte le incomprensioni e i conflitti che abbiamo nei luoghi di lavoro, nelle relazioni e nei condomini. Sembra che in questi tre luoghi, che dovrebbero essere di pace e di accoglienza, si riversi poi tutto il putridume che raccogliamo dentro, in realtà in questi tre luoghi relazionali si è spostata da tempo la guerra; laddove un tempo si combatteva in trincea, ora si combatte negli spazi vitali di una società.