Hikikomori fan

Un fatto di quotidiana omofobia


Ho letto con un misto di sgomento e rassegnazione ciò che è successo qualche giorno fa a Paola Concia e alla sua compagna,gli insulti omofobi ricevuti in pieno centro a Roma dove nessuno è intervenuto. Ho omesso volutamente il termine 'onorevole' perché poco importa il suo titolo in questo contesto,la gravità di un simile gesto è la stessa per qualunque persona. Così come lo è a prescindere dal momento,ma è inquietante che ciò avvenga pochi giorni da una festa religiosa che porterà molte persone a riversarsi nelle chiese,tra cui coloro che continuano a perpetuare questo odio e che nonostante questo si definiscono cristiani. Per non parlare del luogo,la capitale di questa Italietta sempre più provinciale e chiusa in se stessa,pronta ad accogliere a frotte turisti e pellegrini quanto a rispondere ottusamente di fronte al diverso. Ma il dito va puntato non solo contro il singolo idiota ma soprattutto sulla società,la brava gente che di fronte a questi eventi fa finta di nulla e vive la sua vita passivamente. Questi sono egualmente colpevoli,ma come sono colpevoli pure coloro che dietro un nickname su facebook o altri social network appoggiano e sostengono chi non teme di mostrarsi ma poi sono i primi a non farlo. Io a Roma ci sono stata abbastanza (e probabilmente ci tornerò per l'Europride) per poter dire che gay che camminano mano nella mano durante il giorno ne puoi vedere proprio pochi...ma lo stesso ovunque,nelle grandi come nelle piccole città italiane. Li vedi poi spuntare dopo il tramonto ma esclusivamente nelle zone delimitate da locali dedicati dove si sentono liberi di esprimersi. Non è questa autoghettizzazione? La risposta arriva,triste ma vera: bisogna pur proteggersi,e l'unico modo è avere degli spazi franchi dove l'unione fa la forza. Perché x strada sei solo,tu e il mondo cattivo...già perché nessuno ti accetta,a scuola ti deridono,la famiglia ti ha diseredato,etc etc. È così? Più o meno. La verità è che la gente non accetta se stessa perlopiù,vive questa forma di omofobia interiorizzata,questa sì la vera nemica. Perché che un cretino mi dica "Lesbica di m..." non mi tocca più di tanto,ma è la tua faccia che devi vedere riflessa ogni giorno allo specchio. Che il Paese sia arretrato è fuori discussione,che ci siano parenti o amici che non prendono bene il tuo orientamento purtroppo è qualcosa che può capitare,ma se accanto a Paola e Ricarda ci fossero state,anche solo simbolicamente,tante altre coppie il diverso,l'emarginato, diventerebbe quello che oggi invece si fa forte dell'indifferenza e della paura del prossimo.