LA VOCE DI KAYFA

Berlusconi-Veltroni: è campagna elettorale

L’improvviso terremoto che da domenica 18 novembre, ossia da quando Silvio Berlusconi in un pubblico proclama di piazza a Milano sancì conclusa la cdl, annunciando lo scioglimento di Forza Italia in un nuovo partito dall’ancora incerto nome di Partito delle Libertà o Partito del Polo delle Libertà, sta scotendo la politica italiana, ha ufficiosamente  aperto la campagna elettorale per le prossime politiche, checché ne dica Veltroni per il quale nel 2008 non si andrà a votare. E per il governo non c’è nessuna data di scadenza. Che nel paese spirino chiari venti preelettorali, lo si evince dal fatto che i due massimi settimanali italiani in edicola questa settimana, L’Espresso e Panorama, pubblicano rispettivamente un’intervista a Veltroni e al Cavaliere, i leader dei due primi partiti italiani, proprio come si fa quando si aprono le danze in vista di nuove elezioni. E in effetti, leggendo le dichiarazioni che i due politici rilasciano a Pansa e Belpietro si ha netta la sensazioni che in Italia, inesorabilmente, ci si approssimi a votare!

Entrambi i leader convengono che il Paese necessita di riforme a partire da quella sulla legge elettorale, solo che Berlusconi vuole la riforma subito, si cambi in poche settimane la legge elettorale e nella primavera del prossimo anno si voti. Mentre per Veltroni nel 2008 non si voterà. Il 2008 sarà l’anno delle riforme: quella elettorale, ma anche quella costituzionale già alla Camera e dei regolamenti parlamentari, pure questa importante.
Anche se è palese la dissonanza di pensiero tra i due riguardo l’imminente necessità di tornare alle urne,  la sicurezza di Berlusconi che ciò avverrà sta nel fatto che Lamberto Dini ha detto a chiare lettere che il governo è giunto al capolinea e che la finanziaria veniva approvata per senso di responsabilità. Ai liberlademocratici di Dini si sono uniti altri senatori che hanno lasciato la maggioranza. La finanziaria è stata provvisoriamente  approvata dal Senato, ma la maggioranza è sciolta. Quel voto, poi, è un risultato provvisorio, visto che al Senato ci dovrà tornare, e poiché il dissenso nella maggioranza è destinato a crescere, vedremo cosa accadrà nei prossimi passaggi parlamentari, per esempio sulla controriforma delle pensioni.
Come si sa, e ha dimostrato in un più di un occasione, il Cavaliere è un uomo lungimirante, che si muove allorché percepisce che è giunto il momento di farlo. Se per Berlusconi lo scioglimento della cdl e la nascita del nuovo partito rappresentano i mezzi per svincolarsi dalla stretta asfissiante di Fini e Casini, continuando però a tenere vicino a sé Bossi, (forse perché tra i tre ex alleati, è quello che rappresenta il partito con la minore percentuale di preferenze e quindi colui che dei tre non potrebbe mettere in discussione la leadersheep del Cavaliere?), da Segretario del PD Veltroni, in fatto di alleanze, considerando la sinistra estrema, si trova in una situazioni non diversa da Berlusconi. A Pansa che gli fa notare che molti pensano  che il Partito Democratico cercherà un’alleanza diversa da quella che oggi  regge, malamente, il governo Prodi,  Veltroni risponde, sì.  Siamo stati il primo partito che ha avuto il coraggio di dire che il re è nudo. Ossia che è sbagliato fare un’alleanza contro qualcuno. E farla prima del programma. Noi seguiremo la strada opposta. Quella di indicare al paese le cose fondamentali da fare, per garantire cinque anni di serenità. E soltanto dopo cercare chi è disposto a realizzarle con noi.  Quindi, riguardo alla dichiarazione di Oliviero Di liberto, il leader dei comunisti Italiani, diretta al PD, senza di noi non governerete, Veltroni la liquida affermando sono parole. Dobbiamo arrivare alla fine della legislatura con questa alleanza, e altri come lui, ci staranno o no al nostro programma.
Per quanto poi concerne la struttura mediatica del PD, Veltroni dimostra di non avere affatto sottovalutato quanto fatto da Grillo con il V Day, cioè che tramite la rete si possono trovare consensi tra i cittadini, soprattutto tra i giovani, dicendosi assolutamente convinto della limitata(?) capacità dell’influenza dei media sull’opinione pubblica, aggiunge, oggi c’è la Rete, c’è internet. Su cento giovani, novantotto stanno sul computer e solo due, se va bene, leggono i giornali. Una considerazione alquanto singolare, a dire il vero, considerato che Veltroni è anche scrittore, anche se dimostra la volontà del Segretario del Pd di fare del suo partito un partito quanto mai moderno, tecnologico, multimediale! Così come romantico o retorico, fate voi, appare Berlusconi quando, spiegando perché ha deciso di chiamare il suo nuovo partito Partito del Popolo delle Libertà, risponde perché la libertà è il valore più importante, quello da cui discendono tutti gli altri. Perché la libertà è il valore dei valori, il più alto dei valori per i quali vale la pena di combattere , e il popolo è il sangue della libertà. 

Signori, mettiamoci l’anima in pace, la campagna elettorale è già iniziata! Fino alle elezioni, (se in primavera o quando sarà, vedremo) di certo ne sentiremo delle belle da sbellicarci dalle risate, da piangere, da tremare o da ponderare!

Ma dopo le elezioni, che ne sarà di noi?