LA VOCE DI KAYFA

GUERRA A GHEDDAFI: LE LACRIME DI COCCODRILLO DEL GOVERNO ITALIANO


All’inizio della sanguinosa repressione con cui Gheddafi stava cercando di tacitare la rivolta contro il suo regime, a chi ne sollecitava, in nome della vantata amicizia, un’immediata pressione sul colonnello affinché ponesse termine agli eccidi di civili, Berlusconi rispose che non lo chiamava perché non voleva disturbarlo. Ora dopo aver aderito, o forse obbedito agli ordini degli americani, di appoggiare l’intervento militare in Libia autorizzato dall’ONU mettendo a disposizioni sette basi aeree italiane e i Tornado che già hanno sorvolato i cieli libici mettendo fuori uso le postazioni radar del regime, (notizia smentita da Berlusconi che c’ha tenuto a precisare che non un solo colpo sarebbe stato sparato dagli aerei italiani, come invece riferiscono altre fonti incluso un pilota che avrebbe partecipato ai raid), il nostro Premier si dice  addolorato e dispiaciuto per Gheddafi e la Libia! Eppure fu lo stesso Berlusconi a definire Gheddafi un pazzo dopo che al telefono il rais minacciò ritorsioni contro il nostro paese se l’Italia fosse intervenuta militarmente in Libia a sostegno degli insorti. Se si associa quest’atteggiamento contraddittorio del nostro Presidente del Consiglio con la discussione in corso tra i membri della coalizione  se a comandare le operazioni militari debba essere  la NATO - come vorrebbe l’Italia -, o se ogni singolo paese può muoversi autonomamente -coma ritiene invece la Francia -, si ha la sensazione dell’inadeguatezza del governo italiano nel gestire la crisi in corso: imporre le proprie ragioni per meglio chiarire le regole d’ingaggio è giusto; recriminare per il destino della Libia e di Gheddafi, dopo che si è deciso di partecipare attivamente all’azione militare con un voto quasi unanime del Parlamento, equivale a porsi nella stessa condizione del coccodrillo che piange allorché ha divorato i propri figli!Se Berlusconi non voleva nuocere al suo amico Gheddafi perché non ha dato ascolto alla Lega che si è espressa contraria all’intervento militare in Libia sposando la scelta della Germania?Le lacrime di coccodrillo del governo italiano alimentano ulteriormente il dubbio che l’Italia non poteva rifiutarsi di partecipare alle azioni militari in corso semplicemente perché è un vassallo degli USA e un sottoposto della NATO. Anche la Germania è un membro della NATO, ma si è rifiutata di aderire ai bombardamenti sulla Libia! Perché noi prima vi abbiamo aderito e poi ci rammarichiamo per la sorte di Gheddafi e del popolo libico? Se entrambe ci stavano così tanto a cuore al punto da addolorarci non potevamo dire anche noi no alla guerra?