LA VOCE DI KAYFA

DAL GIAPPONE L'ENNESIMA LEZIONE DI DIGNITA' NAZIONALE


 Sono appena trascorse due sole settimane dal devastante terremoto e dallo tsunami che l’11 marzo hanno raso al suolo il nord-est del Giappone - con conseguenze a dir poco apocalittiche considerando il disastro nucleare di Fukushima che ne è seguito, tuttora incontrollabile tanto da far temere una nuova Chernobyl - e dal paese del sol levante ci arriva l’ennesima lezione di efficienza e di dignità nazionale: mentre in Italia da quasi cinquant’anni sono in corso i lavori dell’A3/Salerno-Reggio Calabria, senza che se ne preveda finalmente la fine, ai giapponesi sono bastati 6 giorni per ripristinare completamente un tratto di autostrada distrutto dal sisma e, seppure parzialmente, ben 813 km su una rete di 870. Qualcuno obietterà che in Giappone non ci sono né la camorra, né la ndrangheta, né la mafia a controllare gli appalti dei lavori: favorendo imprese a loro vicine; speculando sui materiali e prolungando all’infinito i tempi di costruzione per arricchirsi alle spalle dello Stato ossia dei contribuenti. Magari con l’appoggio, sia a livello locale che nazionale,  di politici compiacenti. Se qualcuno adducesse questa spiegazione per giustificare i ritardi cronici che determinano il completamento dell’A3, dimentica che in Giappone esiste la Yakuza, una delle mafie più efferate al mondo. Ebbene, all’indomani del terremoto dell’11 marzo perfino la Yakuza è scesa in campo per aiutare la popolazione annichilita dal terremoto e dallo tsunami. Qualcuno ancora obietterà che la Yakuza avrà sicuramente i suoi interessi reconditi per fare una cosa del genere. Probabilmente sarà anche così! Tuttavia se si pensa che nel nostro paese le organizzazioni criminali non si fanno scrupoli di speculare sulle disgrazie della gente, spesso in accordo con una parte corrotta della politica e dell’amministrazione pubblica, per arrecare acqua al proprio mulino, mentre in Giappone è in atto una vera e propria gara di solidarietà tra le organizzazioni criminali per aiutare le vittime del terremoto, ci si rende conto che il senso di dignità nazionale è insito nella cultura di un popolo con tradizioni millenarie come quello giapponese. Viceversa - se si pensa che in Italia per festeggiare i 150° dell’Unità nazionale, si è dovuto “lottare” con i denti per imporsi sulla volontà secessionista di un partito di governo, la Lega Nord, che non si riconosce né nel tricolore né nell’Inno di Mameli pur avendo giurato fedeltà alla Repubblica sulla Costituzione- non riesce difficile comprendere il motivo per cui, dopo quasi cinquanta anni dall’inizio dei lavori, la Salerno-Reggio Calabria è tuttora un cantiere a cielo aperto malgrado le reiterate promesse del Presidente Berlusconi di completarla nel 2013. Se aggiungiamo che - mentre in Giappone un Ministro si dimette per aver ottenuto una donazione illegale di 2000 euro per il suo partito  o per aver scherzato su quel che prevede il suo ruolo istituzionale come fece l’ex Ministro della Giustizia nipponico - in Italia abbiamo un Premier imputato in ben quattro processo con accuse infamanti, deputati della maggioranza o dell’opposizione sotto inchiesta per reati vari, e, ciliegina sulla torta, l’attuale neo Ministro dell’Agricoltura Saverio Romano indagato per mafia e corruzione, non ci possiamo poi stupire se l’Italia si riscopre lo zimbello del mondo; un paese ad alto rischio sismico dove una scossa di terremoto mille volte inferiore di quella giapponese rade al suolo un’intera città, L’Aquila, perché le case erano costruite con la sabbia e la sputazza, e dove la ricostruzine è lontana da venire.Un paese dove la dignità nazionale e i diritti dei cittadini sono calpestati da chi li dovrebbe rappresentare e difendere è condannato a marcire!