LA VOCE DI KAYFA

CASO RUBY: IL SI' AL CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE OFFENDE L'INTELLIGENZA DEGLI ITALIANI


Ieri con 314 voti a favore e 302 contrari la camera si è detta favorevole a sollevare il conflitto di attribuzione per il processo Ruby in cui il Premier è imputato per prostituzione minorile e concussione. In pratica la maggioranza ritiene che la sera del 27 maggio, quando telefonò in questura a Milano per sollecitare il rilascio di Ruby, Berlusconi lo fece perché sicuro che la ragazza, all’epoca minorenne, fosse davvero la nipote di Moubarak come lei stessa, stando al Premier, gli aveva confidato. Pertanto, agendo nell'interesse del paese per evitare un incidente diplomatico con l'Egitto, egli deve essere processato non dal tribunale ordinario bensì da quello dei ministri. Ma perché ciò avvenga occore l'autorizzazione del Parlamento  e difficilmente  la maggioranza dirà di sì! Eppure in un’intervista rilasciata a Signorini direttore di CHI, Ruby affermò proprio il contrario, ovvero che lei mai aveva detto una simile assurdità! A questo punto è naturale chiedersi chi mente tra lei e Berlusconi. La risposta tende a identificare nel bugiardo il Premier. A sostegno di questa ipotesi è emblematico quanto ha rivelato ieri sera a Anno Zero l’ex direttore del Corriere Paolo Mieli: non è affatto vero, come invece stesso il Premier aveva dichiarato ai lampedusani, che Berlusconi ha comprato casa sull'isola!In quest’ottica il voto di ieri appare come un’offesa all’intelligenza degli italiani, almeno di una parte! Ma evidentemente tutto ciò ai nostri parlamentari, non eletti dai cittadini bensì scelti direttamente dalle segreterie di partito, importa ben poco!