Si aggiorna il caso Ruby: dopo aver confermato che la notte tra il 27/28 maggio 2010 telefonò in questura a Milano per sollecitare il rilascio di Ruby onde evitare un incidente diplomatico con l’Egitto – dunque riaffermando di aver creduto alla balla della ragazza d’essere la nipote di Mubarak (ma
Ruby intervistata da Signorini smentì quanto) – Silvio Berlusconi ha dichiarato di averle dato dei soldi perché non si prostituisse più! Un gesto nobile, non c’è che dire, ma che cozza contro uno scoglio insormontabile: perché il Premier, una volta conosciuto la ragazza e saputo da lei della nobile parentela che la legava all’allora Presidente egiziano, avendo intuito la vita sbandata che conduceva, non si mise subito in contatto con l’ambasciata egiziana per segnalare il caso a chi di dovere in modo che intervenisse prontamente anziché provvedere lui direttamente attuando una procedura anomala? Il pensiero di essere governati da un uomo tendenzialmente propenso ad aiutare chiunque navighi in pessime acque senza accertarsi chi sia davvero è alquanto inquietante: l’ingenuità si addice ai bambini non a un Premier. Al pari
raccontare barzellette pubblicamente è un’attività da comici non certo da statisti!