LA VOCE DI KAYFA

LISTE CIVICHE: NOBILTA' D'INTENTI O MERO OPPORTUNISMO?


In previsione delle imminenti elezioni amministrative per il rinnovo dei consigli comunali, in vari comuni d’Italia gruppi di cittadini delusi dai partiti e dai politici di lunga data hanno costituito liste civiche presentando un proprio candidato sindaco allo scopo  di portare un reale cambiamento in un sistema politico stantio dove, cambiando nome e casacca, il “vecchio” si ricicla nel “nuovo” mo’ di differenziata.Obbiettivo nobile e giusto quello delle liste civiche. Tuttavia c’è un aspetto che merita d’essere considerato, partendo dal presupposto che difficilmente il candidato di una lista civica riuscirà a spuntarla nei confronti di quelli presentati dai partiti monolitici quali  PDL, PD, e terzo polo. Nel momento in cui il candidato di una lista civica verrà eliminato al primo turno, se si andasse al ballottaggio, la lista che lo sosteneva dovrà automaticamente far confluire i voti dei suoi elettori verso uno dei candidati in ballo. Pertanto diverrà merce ambita da quegli stessi partiti che voleva combattere, e potrà mercanteggiare il prezzo del proprio sostegno in cambio di qualche incarico di prestigio a livello istituzionale nel caso in cui il candidato di quella lista su cui farà convergere il voto dei suoi elettori dovesse essere eletto sindaco. In pratica quella lista civica nata con scopi nobili, si lascerà corrompere a sua volta dal sistema che voleva combattere divenendone parte integrante. In base a questa logica, viene spontaneo chiedersi: quante liste civiche si propongono davvero come alternativa al sistema politico di vecchio stampo e quante invece vengono opportunisticamente fondate da chi, non trovando spazio in altri schieramenti perché di scarsa qualità e privo di carisma, le crea per poi vendersi al miglior offerente nel momento in cui i propri candidati saranno fuori dalla volata finale e occorrerà sostenere quelli rimasti in lizza?