LA VOCE DI KAYFA

LETIZIA MORATTI SI INDIGNA A CORRENTE ALTERNATA


Messo con le spalle al muro dall’irrevocabile ultimatum di Letizia Moratti, “o lui o me”, Roberto Lassini, candidato alle comunali di Milano nelle liste del PDL, autore degli “ignobili” manifesti affissi nel capoluogo lombardo con su scritto “VIA LE BR DALLE PROCURE”, identificando nelle BR i magistrati milanesi che indagano su Silvio Berlusconi, che tanto clamore hanno suscitato indignando il Presidente Napolitano e la stessa Moratti, ha presentato nella serata di ieri le sue dimissioni dalla lista. Un gesto teso a stemperare, seppure in minima parte, la tensione politica che aleggia sul paese alimentata dai reiterati attacchi del Premier alle istituzioni - magistratura in primis - il quale ha addirittura denunciato di sapere con certezza dell’esistenza di un complotto ordito ai suo danni da Fini e da alcuni magistrati per farlo politicamente fuori, come gli avrebbe rivelato un giudice senza però farne il nome!Per giustificare la sua discutibile iniziativa, Lassini ha affermato che “nei cartelloni c’erano le stesse cose già dette da Berlusconi”. Se ce ne fosse bisogno, a confermare questa sua dichiarazione, c’è un articolo di Marco Travaglio in cui il co-fondatore de Il Fatto QUOTIDIANO riportava alcune dichiarazioni passate di Berlusconi in cui il Premier accostava i giudici ai terroristi. Domanda: perché la Moratti si è risentita e dissociata dai manifesti di Lassini, ponendo come condizione per la propria ricandidatura  a sindaco l’estromissione di Lassini se poi, sia in passato che nel presente, non ha mai criticato le stesse “ignobili” affermazioni quando a lanciarle era il Presidente del Consiglio, rifiutando la nomina di Ministro della Pubblica Istruzione e poi quella di sindaco di Milano per rispetto verso quei magistrati vittime delle BR di cui le accuse del cavaliere offendevano il sacrificio e la memoria?Non è più grave quando a profferire  oscenità è il leader del proprio partito anziché un vassallo?