LA VOCE DI KAYFA

EMERGENZA RIFIUTI: NEL PEGGIORE DEI CASI DI CHI SARà LA COLPA?


Ragionando per assurdo, ma nemmeno poi tanto per assurdo, supponiamo che, a seguito dell’ennesima emergenza rifiuti in corso a Napoli e provincia, con l’approssimarsi della bella stagione e repentino innalzamento delle temperature, marcendo la spazzatura per le strade, nel napoletano scoppiasse una grave allarme sanitario: se malauguratamente ciò accadesse, la responsabilità di chi sarebbe? Del “governo del fare” che, nel corso di tre anni di governo, prima si vantò di aver liberato Napoli e la Campania dalla spazzatura, promettendo che mai più Napoli sarebbe stata invasa dai rifiuti; poi quando, col riacutizzarsi dell’emergenza tra settembre e ottobre dello scorso anno, fu evidente che gli enfatici proclami berlusconiani erano solo spot elettorali perché la spazzatura continuava a marcire per le vie mentre le discariche (quelle poche disponibili), gli impianti di compostaggio e il termovalorizzatore di Acerra erano al collasso o mal funzionanti, subentrò la fase delle promesse scadenzate: il problema si risolverà in tre giorni, anzi in quattro, anzi in una settimana senza che mai si risolvesse davvero? Delle amministrazioni locali di centrosinistra che per oltre un decennio hanno amministrato in maniera incontrastata prima il comune di Napoli e poi anche la regione con Bassolino e la Iervolino il cui mandato di Sindaco scadrà a metà maggio, mentre l’ex governatore, essendo stato anche commissario straordinario all’emergenza rifiuti, è stato rinviato a giudizio per aver, secondo i magistrati, mal gestito quell’incarico? Dell’attuale governatore Caldoro, alla presidenza della regione Campania da poco più di un anno, che ha varato un piano per la soluzione del problema attuabile in trentasei mesi al vaglio dell’UE mentre occorrerebbe un intervento urgente per evitare il peggio?La sensazione è che, se mai dovesse scoppiare un’epidemia causa la mancata raccolta dei rifiuti - non certo imputabile alle aziende preposte che, non avendo siti in cui scaricare la spazzatura, non possono nemmeno raccoglierla - le responsabilità andrebbero condivise tra istituzioni nazionali e locali. È infatti impensabile e ingiustificato che davanti a un problema così tanto grave le istituzioni si mostrino incapaci di trovare una soluzione drastica e concreta senza se e senza ma.Nella remota ipotesi scoppiasse l’irreparabile, chissà perché, la sensazione è che assisteremmo all’ennesimo scaricabarile di colpevolezza tra le autorità e, alla fine, tutte punteranno unanimemente il dito contro i cittadini rei di non fare la differenziata quando, mai come in questo caso, la differenziata c’entra poco visto che a latitare è la raccolta del tal quale!Nell’attesa che qualcuno decida finalmente di darsi da fare per risolvere realmente un problema endemico che contrasta con il senso di civiltà auspicato da più parti, speriamo che l’estate tardi a venire; o che almeno sia meno calda di quanto si prevede. Diversamente, se nel frattempo non si sarà raccolta la spazzatura dalle strade,  ne vedremo di brutte!