LA VOCE DI KAYFA

CASTELLO DI BAIA: IL PREMIO NAPOLI RICORDA MICHELE SOVENTE


Nell’ambito della manifestazione itinerante CHE CI FACCIO QUI? (Campania on the road tra scrittori, parole e sapori) organizzata dalla Fondazione Premio Napoli presieduta dal critico letterario Silvio Perrella, sabato 30 aprile, nella sala conferenze del Castello Aragonese di Baia, alla presenza di un folto pubblico, 
si è svolta la manifestazione “Michele Sovente & I Campi Flegrei” in ricordo del poeta flegreo vincitore del Premio Viareggio 1999 e del Premio Napoli 2010,  scomparso il 25 marzo di quest’anno.Attento ricercatore della parola, nei suoi versi Michele Sovente riproduceva l’instabilità fisica del territorio flegreo, soggetto a quel periodico fenomeno di innalzamento e abbassamento del sottosuolo noto come bradisismo, attraverso la ritmicità dialettale del cappellese, idioma che si parla a Cappella, frazione di Monte di Procida, dove nacque e visse per tutta la vita, in cui l’intercalare dei toni, tipicità del cappellese e del puteolano, a suo dire è segno di musicalità rispetto all’atonalità del napoletano - come affermò il 20 dicembre 2003 nella sala Ostrichina del Parco Fusaro durante un’incontro con il pubblico (fu in quell’occasione, come inviato del Bollettino Flegreo, che conobbi Sovente), e come ha obbiettivamente dimostrato il suo amico/poeta Mimmo Grasso durante la manifestazione di Sabato smontando e rimontando pubblicamente i versi di CARBONES: rispetto alla versione latina e italiana (Sovente amava scrivere in trilingue) nella versione cappellese si percepisce il ritmo del tamburo.Oltre a Mimmo Grasso, hanno reso omaggio a Sovente: il sindaco di Monte di Procida Franco Iannuzzi, il  quale ha annunciato l’intenzione di dedicare al poeta l’area archeologica di Cappella, mentre il comune di Bacoli sta per istituire un premio letterario in suo onore; l’Associazione Cappella Futura con cui il poeta collaborava volentieri; la dottoressa Giovanna Cassesse, direttrice dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli dove Sovente insegnava Letteratura Italiana, che a fine estate allestirà una mostra per ricordarlo; il pittore Guglielmo Longobardo cui Sovente aveva affidato dei piccoli versi carichi di passione scritti per la donna che amava con l’intento che il pittore gli desse forma attraverso la propria arte, letti in sala dagli attori Mimmo Borrelli e Stefano Moffa 
 che precedentemente avevano letto alcune poesie di Michele tra cui la CABBALETTA una sorta di ballata in cappellese molto apprezzata dal pubblico; il pittore Antonio Ciraci, ex sindaco di Quarto, autore dell’enorme dipinto su cui è ritratto il volto di Sovente che campeggiava ai lati del palco, opera poi donata alla Fondazione Premio Napoli che a sua volta l’ha girato all’Accademia; il cantante popolare Carlo Faiello,  
 in passato membro della Compagnia di Canto Popolare di Bennato, il quale ha musicato Carbones; l’Associazione Lux in Fabula che oltre a far parte dell’organizzazione dell’evento, ha proiettato un mix di immagini e musiche su cui si accavallavano i versi di alcune poesie di Sovente dal titolo ALFABETI. La manifestazione ha raggiunto il pathos quando Marco Sovente, nipote del poeta, ha letto la poesia che Michele scrisse mentre era ricoverato nell’ospedale di Ancona da cui si percepisce la consapevolezza dell’artista di essere sempre più in volo man mano che il corpo gli viene prosciugato dalla malattia.
La scomparsa di Sovente lascia un vuoto incolmabile nell’ambito del panorama culturale flegreo: la forza dei suoi versi riempirà per sempre questo vuoto!