LA VOCE DI KAYFA

VUOI VEDERE CHE ANCHE LA MONNEZZA E' COMUNISTA?


A una settimana esatta dalle elezioni amministrative, contrariamente a quanto auspicava il Premier Berlusconi, i sondaggi dicono che a Milano e Napoli, le due principali città in cui il 15/16 maggio si voterà per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale, non è affatto sicuro che i candidati del PDL vincano al primo turno né a un eventuale ballottaggio. Sarà forse questo il motivo per il quale il “governo del fare” – finora solo chiacchiere, proclami di vittorie di Pirro e show televisivi riguardo l’emergenza rifiuti a Napoli - ha di nuovo inviato i soldati per rimuovere i rifiuti dalle strade, contraddicendo quanto affermò il Ministro della Difesa La Russa che mai più l’esercito sarebbe stato utilizzato per operazioni di questo tipo di competenza esclusiva delle amministrazioni comunali. E anticipando di due giorni il loro intervento, già da oggi i militari sono impegnati per liberare le strade di Napoli e comuni limitrofi dai rifiuti. Purtroppo questa ennesima mortificazione per i nostri soldati è un’inutile beffa in  quanto la crisi non è imputabile, come invece la loro presenza per le strade indurrebbe a credere, a scarsità di uomini e mezzi da parte delle autorità locali e delle società preposte alla raccolta dei rifiuti bensì alla saturazione o al cattivo funzionamento delle discariche, degli impianti di compostaggio e dell’inceneritore di Acerra. Pertanto la presenza dei soldati è solo l’ennesimo “fumo” da gettare negli  occhi dei napoletani per dimostrare loro che il governo si sta impegnando nella soluzione di un problema che più volte s’era pomposamente vantato di aver risolto, ma che tuttora langue, che non effettivamente necessaria visto che i militari troveranno le stesse difficoltà degli operai della nettezza urbana i quali non possono raccogliere la spazzatura non sapendo dove poi andare a scaricarla. Se non ricordiamo male, all’indomani della dichiarazione del governo  che l’emergenza rifiuti si era conclusa, fu emanato un decreto legge che obbligava i comuni campani alla raccolta differenziata, imponendo loro un traguardo minimo da raggiungere entro l’anno; il rilevamento sul territorio di aree dove allestire discariche siti di compostaggio e termovalorizzatori: il mancato adempimento di queste norme contemplava il commissariamento.  Dato che molti comuni, compreso quello di Napoli, dopo un impegno iniziale, hanno palesemente mollato le redini senza attuare quanto imposto dalla legge, ci si domanda: perché il governo, come aveva stabilito per decreto, non è intervenuto commissariando chi non collaborava Napoli compreso? Malgrado le ripetute denunce alle autorità preposte degli organi di informazioni, delle associazioni civiche e di semplici cittadini che in molti comuni si faceva poco o nulla per arginare il problema rifiuti, perché chi doveva intervenire, e poteva farlo avendone piena facoltà, se ne è stato con le mani in mano, magari preoccupandosi di ballare il bunga bunga invece della spazzatura di Napoli?  Ora che i sondaggi sconfessano una probabile marcia trionfale alla carica di sindaco di Napoli di Gianni Lettieri candidato del PDL, ecco apparire di nuovo per le vie del capoluogo campano i militari in funzioni di spazzini. Dove sverseranno la spazzatura che raccoglieranno non è dato saperlo, magari in qualche sito strategico interdetto ai civili. Tuttavia, come insegnano i grandi classici della comunicazione ben noti al nostro Premier, l’apparenza ha un effetto determinante sulle coscienze della gente al punto da invertire finanche le loro predisposizioni naturali. Se anche quelle elettorali, si vedrà dal 17 maggio in poi.Speriamo solo che, se Lettieri non dovesse farcela, qualcuno non abbia poi il barbaro coraggio di accusare la monnezza d'essere comunista!