LA VOCE DI KAYFA

DELIRI PREELETTORALI: I PM LA VERA CAUSA DELL'EMERGENZA RIFIUTI A NAPOLI


Si sa, in campagna elettorale si dice di tutto e di più pur di far breccia nell’animo dell’elettorato affinché ti dia il proprio voto. Di conseguenza dai vari palchi e talk show televisivi capita di ascoltare leader di partito e candidati promettere mari e monti tanto che ti sorge il dubbio se non fossero venuti in possesso d’una bacchetta magica. Quello stesso dubbio, che si alterna con la sensazione che ti si stia prendendo per il culo, ti abbandona quando, passata la campagna elettorale, se eletti, i presunti maghi sono costretti a dover rinunciare in tutta fretta alle loro miracolistiche promesse perché, subentrando ai posti di comando, scoprono che chi li ha preceduti nell’amministrazione della cosa pubblica l’ha mal gestita. Costringendoli ad adottare provvedimenti drastici, in controtendenza con quanto avevano dichiarato in campagna elettorale, per cercare di rimettere le cose a posto rammaricandosi di non poter realizzare i miracoli promessi, rimandando la propria “beatificazione” a data da destinarsi!È quanto sta accadendo al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per quanto concerne l’emergenza rifiuti a Napoli: malgrado i reiterati proclami di aver liberato Napoli dai rifiuti, al cospetto dell’ennesima, grave emergenza che attanaglia il capoluogo campano, il Premier, anziché dare una spiegazione razionale che chiarificasse, anche solo in parte, i motivi per cui, a distanza di tre anni, Napoli sta peggio di prima nonostante gli interventi del governo con leggi speciali che puniscono i comuni inadempienti nella differenziata e nella localizzazione di siti dove edificare discariche in cui smaltire i rifiuti. Infatti, anche ai muri è noto che il vero problema dei rifiuti a Napoli è la mancanza di discariche, e quelle poche esistenti sul territorio, pur essendo sature com’è il caso di Chaiano, si cerca di ingolfarle all’inverosimile in attesa di una soluzione lontana da venire. Anziché spiegare ai cittadini perché il governo non è intervenuto come previsto per legge nei confronti di quei comuni inottemperanti al piano per lo smaltimento dei rifiuti, com’è il caso del comune di Napoli, commissariandoli, bensì lasciando i cittadini in balia della loro incapacità gestionale e realizzativa, il Premier anche in questo caso ha utilizzato il mantra che sta ripetendo in quel di Milano, (anche lì si voterà domenica per il sindaco e il rinnovo del consiglio comunale), e si è scagliato contro i pm, secondo lui un cancro, addebitandogli le cause dell’emergenza perché sequestrano le discariche impedendo alle società preposte alla nettezza urbana di sversarvi la spazzatura! È noto che al Premier piace molto raccontare barzellette, pertanto c’è da sperare che anche questa dichiarazione, per quanto discutibile, fosse tale. Nel dubbio, bene ha fatto il procuratore di Napoli Giandomenico Lepore a ricordare che i pm non possono sequestrare le discariche dato che sul territorio non ce ne sono. E se in passato lo hanno fatto  i motivi erano o di natura sanitaria, come a Pianura dove si presume vi siano stati interrati interi camion con scorie tossiche provenienti da aziende del nord, o perché si temevano infiltrazioni di percolato nelle falde acquifere e penetrazioni camorristiche nella loro costruzione come per la discarica di Chiaiano la quale è tuttora aperta. Quando un governo incontra i sindaci di quei comuni campani dove pullula l’abusivismo edilizio, promettendo loro lo stop dell’abbattimento delle case abusive anziché ammonirli a tutelare meglio il territorio e a individuare aree da adibire a discariche per smaltire autonomamente la propria spazzatura, concludendo l’incontro con una barzelletta sconcia, la sensazione è che la responsabilità dell’emergenza rifiuti a Napoli non è certo della magistratura, la quale non fa che intervenire e indagare laddove si presume si sia o si stia perpetrando un reato a danno della comunità, ma di chi, scambiando la politica per un cabaret, si circonda di guitti e stelline obbedienti che fungano da adeguate spalle ai suoi spettacolini e, spacciandosi per la panacea di tutti i mali nazionali, promette di fare miracoli nemmeno fosse Gesù Cristo, cercando poi un capro espiatorio su cui accanirsi quando l’evidenza dei fatti ne smentisce la presunta natura divina!