LA VOCE DI KAYFA

A NAPOLI IL PD SI GIOCA LA FACCIA, E NON SOLO QUELLA


 Nell’attesa di conoscere l’esito delle elezioni amministrative di domenica prossima, una riflessione merita il voto di Napoli. Se a Milano Berlusconi si gioca tutto casomai la Moratti non dovesse vincere o andasse al ballottaggio con Pisapia, a Napoli sono in gioco le sorti del PD non soltanto a livello locale bensì nazionale. Dando per scontata nel capoluogo campano la vittoria del candidato del centrodestra Gianni Lettieri, dopo quasi un ventennio di governance di centrosinistra con Bassolino e poi la Iervolino, a Napoli è in atto una sfida nella sfida: evidentemente amante del masochismo, il centrosinistra, in particolare il PD, anziché fare fronte unico con l’IDV di Di Pietro per fronteggiare in forze Lettieri, ha preferito correre da solo col sostegno di SEL di Vendola candidando il prefetto Mario Morcone, figura di tutto rispetto ma non di grosso impatto emotivo nell’opinione pubblica, lasciando invece che l’IDV presentasse un candidato di notevole spessore mediatico qual è l’ex pm Gianni De Magistris, alimentando uno scontro fratricida all’interno dell’opposizione di governo che potrebbe costare molto caro al partito di Bersani se De Magistris dovesse andare al ballottaggio o comunque ottenere un risultato superiore a Morcone! In quel caso i vertici del PD come si comporterebbero? Avrebbero finalmente il coraggio di ammettere che occorre dare una svolta radicale alla loro politica, magari iniziando a dare finalmente ascolto a Di Pietro e alle sue proposte provocatorie o continuerebbero a fare orecchie da mercante fingendo che l’eventuale debacle di Napoli sia l’ennesimo incidente di percorso e continuerebbero a flagellarsi da soli dimostrando una volta di più di non tenere conto dell’espressione popolare sempre più stanca di un’opposizione che a parole vuole liberare il paese da Berlusconi e dal berlusconismo ma poi, coi fatti, ossia non presenziando compatta in aula al momento delle votazioni, avendo la possibilità di battere il governo, perché molti suoi membri sono ammalati, in “missione” o al bagno a far pipì, fa di tutto perché Berlusconi continui a governare? Anche sta volta, come è già accaduto in passato, se il PD dovesse uscire con le ossa rotte dalla tornata elettorale i suoi dirigenti e i soloni della sinistra si scaglieranno contro Di Pietro e Grillo perché, non allineandosi alla linea del Pd, gli hanno sottratto  voti regalando la vittoria a Berlusconi? O avranno l’umiltà di recitare il mea culpa, smettendola di guardare presuntuosamente dall’alto in basso chiunque si proponga come alternativa concreta alla loro leadership nel centrosinistra, dimostrandosi finalmente pronti ad ascoltalo e magari a sostenerlo nella sua cavalcata elettorale? Ne riparleremo martedì...