Ammetto che quando appresi i motivi delle
dimissioni dal governo del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Daniela Melchiorre, Presidente dei Liberaldemocratici, fui colto da profondo rispetto nei suoi riguardi: “ecco quel che si dice una donna con le palle!” sussurrai tra me. Mi sembrava infatti impossibile che nessuno nella maggioranza e nell’esecutivo non si fosse risentito, imbarazzato, offeso, indignato, umiliato osservando
il filmato ripreso durante il G8 di Deauville in cui si vede il nostro Premier avvicinarsi a Obama e lamentarsi dei giudici di sinistra che gli impedirebbero di realizzare la riforma della giustizia a lui tanto cara sotto lo sguardo allibito del Presidente americano e dell’interprete. Come accade sempre quando l’animo è scosso da un iniziale forte impulso emotivo, passato il momentaneo entusiasmo, man mano che la riflessione si imponeva all’istinto, all’esaltazione s’è sostituito il dubbio in quanto quella di Deauville è stata solo l’ultima delle esternazioni pubbliche in ordine di tempo del cavaliere contro “i giudici di sinistra”. Pertanto non si capisce perché l’ex sottosegretario abbia atteso il lamento del Premier con Obama per lasciare l’incarico governativo. A meno che, pur avendo lasciato il Terzo Polo per confluire nella maggioranza dopo averle votato contro il 14 dicembre, la Melchiorre non abbia colto l’occasione al volo per tornare sui suoi passi prima che l’evidente implosione in corso nel PDL da dopo il primo turno delle amministrative non si tramuti in una vera e propria esplosione mandando tutto all'aria se tra poche ore l’esito dei ballottaggi confermasse la sconfitta del centro destra a Milano e Napoli.Tutti sanno che a quel punto la Lega Nord, nelle cui mani sono le redini del governo, potrebbe decidere di far saltare i giochi per non rischiare di essere trascinata a sua volta nell'abisso, alimentando un terremoto politico che potrebbe produrre le dimissioni del governo cui ne seguirebbe uno tecnico in attesa della prossima primavera per riandare a votare. Dopo l’ammirazione iniziale verso la Melchiorre per il suo gesto di solidarietà nei confronti degli ex colleghi magistrati, ingiuriati ripetutamente dal Premier, sorge il dubbio che tuttaltra sia la causa reale delle dimissioni. Magari la ragionevole consapevolezza che sia meglio abbandonare la "nave" quando ancora galleggia prima che il vortice la tiri inesorabilmente a fondo con l’intero equipaggio, salvando se stessa e la propria faccia!