LA VOCE DI KAYFA

AI REFERENDUM SI RAGGIUNGE IL QUORUM E VINCONO I Sì: GLI ITALIANI DICONO BASTA A BERLUSCONI!


In tutta franchezza  mi riesce difficile comprendere il criterio con cui il Presidente del Consiglio Italiano, i suoi Ministri e illustri membri della maggioranza di governo, commentando i risultati dei referendum appena conclusi, pur riconoscendo la maniera inequivocabile del significato dell’espressione popolare - che con il 57% di votanti e il 95% di Sì rispetto ai NO boccia le proposte del governo di impiantare centrali nucleari sul territorio nazionale, privatizzare la gestione dell’acqua e integrare nel nostro ordinamento giudiziario una legge che consentisse al Premier e a un ministro sotto processo di non presentarsi alle udienze perché impegnato istituzionalmente senza che fosse il giudice a valutare l’effettività dell’impedimento – possano candidamente affermare che l’esito dei referendum non è un voto politico, pertanto il governo va avanti “senza intoppi”.Se a ciò aggiungiamo che in diverse  regioni del nord Italia di dominio leghista, contrariamente a quanto indicato da Bossi che invitava i suoi elettori all’astensionismo, in molte si è sfiorato il 90% del quorum, davvero si resta basiti davanti ad affermazioni che chiaramente cercano di sminuire una mazzata epocale per Berlusconi e compagni la quale, unitamente a quella delle amministrative delle scorse settimane, sancisce, se non la fine del governo, quanto meno la fine dell’egemonia berlusconiana sulla stragrande maggioranza degli italiani, trainandosi appresso in questa disfatta l’alleato leghista.Davvero non si comprende con che coraggio Berlusconi e i suoi, dopo aver auspicato che gli italiani non andassero alle urne affinché non si raggiungesse il quorum, giungendo ad affermare l’inutilità dei referendum, ora, pur riconoscendo la sconfitta, sembra faccino spallucce per togliersi qualche granello di polvere da dosso e continuare come se nulla fosse accaduto il loro cammino di governo.Mai come prima in questi 17 anni di berlusconismo  gli italiani si sono espressi con fermezza, bocciando senza appello il cavaliere e le sue proposte di governo.Se si vuole ad ogni costo ignorare ciò, fingendo che non sia successo nulla, è segno che chi ci governa e chi lo sostiene se ne infischiano della volontà dei cittadini e del bene della nazione unicamente interessati a tutelare se stessi e i propri interessi. Non sarebbe se meglio se, dopo questo risultato che dichiara implicitamente che il governo non è più sostenuto dalla maggioranza degli italiani, Berlusconi salga al Quirinale rimettendo il mandato nelle mani di Napolitano in modo che il Capo dello Stato apra le consultazioni per valutare se in Parlamento esiste una maggioranza alternativa in grado di traghettare il paese fino alle elezioni del 2013 oppure sia il caso di anticipare le elezioni? Sia nell’uno sia nell’altro caso, una cosa è certa, malgrado Scilipoti e suoi responsabili, andando a votare Sì ai referendum, circa trenta milioni di italiani hanno detto basta a Berlusconi. Il bello che di questi trenta milioni molti sono elettori del centrodestra! Che altro dire?