LA VOCE DI KAYFA

BRUNETTA E STRACQUADIANO: LE OFFESE DI GOVERNO


Mi sarebbe piaciuto potermi illudere che il Ministro Renato Brunetta non sapesse che il precariato non fosse una scelta di vita parassitaria da parti di quanti, anziché lavorare, preferiscono campare sulle spalle di chi lavora invece che una piaga sociale figlia dell’incapacità di chi governa a garantire uno stralcio di futuro a tutti quei giovani cittadini che hanno trascorso la fanciullezza e parte della giovinezza piegati sui libri a studiare nella speranza che, una volta acquisito il titolo di studio, non avrebbero avuto problemi per garantirsi un futuro dignitoso. Purtroppo, il videomessaggio postato dal Ministro su you tube per fornire la propria versione dei fatti sull’incidente - chiamiamolo così - che ieri lo ha visto protagonista durante un convegno in cui ha apostrofato con “voi siete la parte peggiore dell’Italia” una giovane precaria che voleva porgli una domanda per poi “scappare” via, non lascia dubbi! Se il Ministro si fosse risparmiato l’utilizzo del mezzo mediatico, tacendo sull’increscioso episodio per far sbollire la polemica, o lo avesse utilizzato per porgere le proprie scuse in “rete”, ammettendo di aver sbagliato, magari per la stanchezza o per qualche altro motivo, la questione avrebbe preso una piega diversa. Ma registrare un video per smentirne un altro di un’ eloquenza disarmante che lo sbugiarda in maniera plateale, francamente, lascia basiti. Considerando che sempre ieri l’onorevole Stracquadiano del PDL, commentando quanto hanno inciso i social network sui risultati del referendum, ha affermato “i blogger non hanno un cazzo da fare se non starsene dalla mattina alla sera davanti al computer” si ha la sensazione che nel governo e nella maggioranza che lo sostiene ci sono individui che hanno una visione completamente distorta del mondo, reale e tecnologico, tanto da non rendersi conto che nella vita tutto si può negare tranne l’evidenza delle immagini, o che si può interagire tranquillamente su un social network mentre si lavora in ufficio perché per aprire e chiudere una “finestra” per condividere un post o un link occorrono pochi attimi ininfluenti sulla qualità del lavoro che si svolge.Assistendo e ascoltando dichiarazioni come quelle di Brunetta e Stracquadiano si ha la sensazione che un manipolo di “alieni” si annida tra le fila del governo e della maggioranza, per cui non stupisce l’alto numero di precari esistenti nel nostro paese.