LA VOCE DI KAYFA

DOPO PONTIDA ASPETTIAMOCI IL COLPO DI CODA


Nell’attesa di ascoltare il discorso che Umberto Bossi terrà domani a Pontida al popolo leghista da cui dipenderebbero le sorti del governo e quelle personali di Silvio Berlusconi, (se il governo cadesse e Berlusconi non ricevesse un nuovo mandato da Napolitano ma fosse esautorato da un governo tecnico guidato da un nome diverso dal suo, magari Tremonti; o da uno nuovo esecutivo, risultante dalle elezioni anticipate, di cui egli non fosse il Premier, molti dei processi in cui è imputato, se nel frattempo non cadranno in prescrizione, potrebbero andare a compimento con relative condanne per il cavaliere) un dato certo è che, indipendentemente dalle parole che Bossi pronuncerà domani, questo governo e chi lo presiede non è più ben voluto dalla maggioranza degli italiani. Ad affermare questa inesorabile verità sono stati gli esisti delle consultazioni elettorali amministrative e referendarie tenutesi tra maggio e giugno che hanno visto prima prevalere i candidati a sindaco del centrosinistra su quelli del centrodestra, quindi il raggiungimento del quorum e l’affermazione plebiscitaria dei Sì nei referendum abrogativi mandando all’aria i piani del governo riguardo nucleare, privatizzazione dell’acqua e legittimo impedimento. Se a questi risultati, che di per sé già rappresentano una inesorabile debacle, aggiungiamo i milioni di telespettatori che ieri sera, su diverse emittenti locali o su internet, hanno seguito TUTTI IN PIEDI, lo spettacolo allestito a Bologna da Michele Santoro per festeggiare i 110 anni della FIOM in una piazza affollata da 25 mila persone - dimostrando che non occorre andare in onda su un canale RAI o MEDIASET per fare ascolti stratosferici -, e l’inchiesta sulla P4 dove il faccendiere Bisignani, agli arresti domiciliari perché accusato di essere uno dei perni principali di un sistema informativo parallelo che sarebbe parte integrante di una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla gestione di notizie riservate, appalti e nomine, in un misto, secondo l'accusa, di dossier e ricatti, anche attraverso interferenze su organi costituzionali, avrebbe confessato di passare informazioni riservate sulle inchieste anche a Gianni Letta, braccio destro di Berlusconi, ben visto come eventuale capo di governo perfino dal PD, ci si rende conto che il governo e la sua maggioranza sono a un passo dall’addio. Se la resa suonerà all’indomani di Pontida, tra una settimana, in autunno o nella prossima primavera, nessuno al momento lo sa, e se qualcuno lo sa si guarda bene dal lasciarlo trapelare. Quel che è evidente, prima di tutto al cavaliere, è che gli italiani sono ormai stanchi di finto ottimismo e   promesse firmate in calce in diretta televisiva. Seppure c’hanno messo quasi vent’anni, alla fine hanno capito che è inutile aspettare che chi li governa tiri fuori dal cilindro il tanto atteso colpo a sorpresa per risolvere d'incanto i problemi del paese e dei cittadini. La pressante crisi economica, checché ne dica il Premier per il quale il paese è in crescita, che sta mettendo in ginocchio milioni di famiglie italiane sempre più vicine alla soglia di povertà; la conseguente crisi del lavoro con aumento esponenziale del precariato; i tagli alla scuola pubblica e alle università con relativo abbassamento della qualità dei servizi da offrire agli alunni e agli studenti; le offese gratuite del Ministro Brunetta ai precari, a suo dire la parte peggiore del paese, e dell’onorevole Stracquadiano ai blogger definendoli persone che non fanno un cazzo. Insomma l’incapacità del governo a fronteggiare le esigenze dei cittadine e l’arroganza di alcuni suo membri verso chi soffre e lavora hanno stancato. La gente, che già fatica ad arrivare a metà del mese con quel che guadagna, non ne può davvero più di sentirsi raccontare favole e barzellette da chi non  si fa scrupoli di far passare per la nipote di un capo di stato straniero una ragazza sbandata, per giunta minorenne, con cui forse c’è andato più volte a letto pagandola!Nell’attesa di ascoltare Bossi, c’è un dilemma che attanaglia molti illustri analisti della politica nostrana: tutti si aspettano da parte di Berlusconi un micidiale colpo di coda prima di gettare la spugna. Nessuno però, per quanto in molti si sforzino, riesce a immaginare quale potrebbe essere. Ma tutti concordano che ci sarà.Quando accadrà, come al solito, a farne le spese saranno i cittadini. Che Dio ci aiuti!