LA VOCE DI KAYFA

BERLUSCONI PARLA CON DI PIETRO, ECCO IL COLPO DI CODA DEL CAIMANO


Nel L’Espresso della scorsa settimana dal titolo VOI QUORUM IO PAPI, si riferisce che, all’indomani del raggiungimento del quorum e della vittoria dei Sì nei referendum abrogativi fortemente voluti da Antonio Di Pietro, a Montecitorio il leader dell’IDV era ossequiato da numerosi esponenti del PDL. Credo si debba partire da questo episodio per analizzare quanto è avvenuto ieri alla Camera e che tanto rumore sta generando in rete e un po’ su tutti i media. Mi riferisco alla conversazione di ieri nei banchi dell’opposizione tra Berlusconi e Di Pietro. Molti elettori dell’IDV si sentono offesi perché mai avrebbero immaginato che Di Pietro, dopo aver sempre attaccato a spada tratta il Presidente del Consiglio, definendolo più volte una iattura per l’Italia, chiedendone ripetutamente le dimissioni, si sarebbe lasciato ammaliare dal Premier. In tutta onestà credo che chi ragioni in questi termini sbaglia visto che è stato il Capo del Governo a cercare Di Pietro per parlarci. Dal canto suo il leader dell’IDV non poteva certo mandare Berlusconi a quel paese. Cosa si siano detti resta un mistero, anche se Di Pietro ha dichiarato di aver riferito a Berlusconi “ che farebbe davvero bene il bene del paese se se ne andasse al più presto”.Coloro che si accaniscono contro Tonino delusi perché ha rivolto la parola a Berlusconi e perché ne avrebbe ricevuto un pizzino, (cosa che Di Pietro nega) sbagliano in quanto non considerano che essendo Berlusconi un uomo di immagine - come del resto dimostrò nell’ultimo G8 dove, prima di lamentarsi con Obama dell’esistenza  in Italia di un partito dei magistrati che rema contro il governo, fece cenno a un fotografo di immortalarlo mentre parlava con il Presidente Americano – vive di apparenze. Di conseguenza non si può escludere che il Premier, consapevole della perentoria ascesa di Di Pietro nel panorama politico italiano dopo le amministrative e i referendum, finanche nelle fila del suo stesso partito, gli vi sedesse platealmente accanto rivolgendogli la parola in maniera che l’elettorato di Tonino gridasse al tradimento screditando il proprio leader. Non dimentichiamoci che in occasione della fiducia del 14 dicembre, mentre Di Pietro parlava attaccandolo, Berlusconi faceva chiaramente cenno che Tonino era fuori di senno per poi rivolgersi a Fini invocando che Di Pietro la smettesse di ingiuriarlo. Possibile che in tanti hanno del tutto dimenticato questo episodio, né si siano chiesti il motivo di questa improvvisa considerazione di Berlusconi verso il nemico giurato Di Pietro?Si è sempre sussurrato che, prima di cadere, Berlusconi avrebbe dato un “colpo di coda”. Non si può escludere che il colpo di coda il “caimano” l’abbia dato ieri sedendosi accanto a Di Pietro per parlarci, mettendolo in cattiva luce col suo popolo!