LA VOCE DI KAYFA

INTERCETTAZIONI, CRISI ECONOMICA, EMERGENZA RIFIUTI: PARADOSSI DI GOVERNO


 Lascia perplessi la decisa presa di posizione del governo per tentare di bloccare la diffusione mediatica delle intercettazioni telefoniche riguardanti l’inchiesta sulla P4, da cui viene fuori un quadro molto poco edificante di diversi rappresentanti del governo e delle istituzioni, in particolar modo di alcune ministre, mentre il paese è al collasso economico e Napoli annaspa tra i rifiuti con rischi seri per la salute dei cittadini. Così come lascia perplessi la preoccupazione del Ministro della Giustizia, nonché segretario in pectore del PDL, Angelino Alfano della ricaduta economica dei costi delle intercettazioni sul bilancio dello stato, valutata dal ministro in un miliardo di euro, quando poi lo stesso governo non volle accorpare i referendum con le amministrative, spendendo circa altri 400 milioni di euro in più per l’allestimento della tornata referendaria di metà giugno.In questi casi che opinione deve farsi un cittadino di una classe politica che va in fibrillazione se viene messa alla berlina mediante la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche che - seppure fossero irrilevanti ai fini dell’inchiesta come sostiene Alfano, smentito però dai magistrati inquirenti - continuano a rivelarsi uno strumento fondamentale per smascherare gli intrighi di potere che cospirano a danno dello Stato e poi si dimostra assolutamente inadatta nella soluzione dei problemi reali che affliggono il paese?Per quanto poi concerne l’emergenza rifiuti a Napoli - che di certo non si può addebitare a De Magistris, da poche settimane insidiatosi a Palazzo San Giacomo, la cui unica colpa è quella di essere stato avventato nell’affermare che avrebbe liberato la città dai rifiuti in cinque giorni -, sarebbe forse il caso che qualcuno ricordasse al Presidente del Consiglio che il ruolo che ricopre va al di là dei meri aspetti politici. Pur essendo stato nominato capo del governo dalla maggioranza politica che vinse le elezioni del 2008, quindi eletto da meno della metà degli italiani, e avendo scelto Napoli alle ultime amministrative un sindaco dello schieramento politico avverso al suo, il ruolo istituzionale gli impone di interessarsi dei problemi di tutti i cittadini, non solo di quella parte che lo sostiene politicamente; o intercedere a favore di presunte nipoti minorenni di capo di governo stranieri, fermate dalla polizia perché sorprese a rubare nel nostro paese, per evitare incidenti diplomatici.Glielo impone la Costituzione su cui lui e i suoi Ministri, inclusi quelli Leghisti propensi alla secessione, hanno giurato fedeltà alla Nazione di cui quest’anno si celebrano i 150° anni dell’Unità!