LA VOCE DI KAYFA

EMERGENZA RIFIUTI A NAPOLI: E SE LA CAUSA FOSSE UNA VENDETTA POLITICA?


Quando a ricoprire il ruolo di coordinatore regionale di un partito, il PDL, in una regione messa al tappeto dall’emergenza rifiuti qual è la Campania, vi è un ex sottosegretario all’economia, Nicola Cosentino, costretto a dimettersi dal governo perché indagato per concorso esterno in associazione camorristica; accusato da un pentito, Gaetano Vassallo, d’essere in combutta con le organizzazioni criminali casalesi per lo smaltimento dei rifiuti tossici provenienti dalle aziende del nord sul territorio campano; implicitamente accusato dal Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna di essere stato eletto con voti poco puliti; sospettato di aver gettato fango sul candidato del suo stesso partito alla presidenza della regione – commissionando la stesura e la diffusione di un dossier sulla sua presunta omosessualità – per screditarlo allo scopo di ricoprire lui l’incarico, nel momento in cui l’emergenza rifiuti si trasforma in vero e proprio dramma sociale, costringendo la procura a indagare per epidemia colposa il presidente della regione Stefano Caldoro, per quanto il soggetto in essere, ossia Nicola Cosentino, possa essere una persona di spiccata onorabilità, vittima di calunnie e vaneggiamenti di persone mentalmente instabili, la cui onestà alla fine verrà dimostrata in tribunale, al momento, purtroppo per lui, è impossibile che non si sospetti che dietro al dramma dei rifiuti non possa esservi la sua “mano” per vendicarsi dei napoletani per aver preferito come sindaco De Magistris al “suo” candidato Lettieri, come ha ipotizzato il vice capo gruppo alla Camera dell’IDV, Antonio Borghesi. Un’accusa difficile da dimostrare, che però troverebbe indiretta conferma nell’inopportuno sfogo di Berlusconi il quale, all’indomani del risultato delle amministrative, si lasciò scappare un lapidario e profetico “i napoletani si pentiranno”.Insomma, visti i precedenti non certo edificanti per quanto concerne Cosentino - premessa la presunzione di innocenza dell’imputato fino alla sentenza di Cassazione - nonché l’impossibilità, almeno per ora, di dare corpo a quelli che sono meri sospetti, una cosa comunque è certa: solo il pensiero che qualcuno volutamente stia avvelenando Napoli per vendicarsi del voto espresso dai suoi abitanti a favore dell’avversario politico, e nello stesso tempo approfittarne per far fuori un avversario interno al proprio schieramento è qualcosa che supera la più fervida fantasia.Che dietro lo smaltimento dei rifiuti vi siano interessi lucrosi di matrice criminale non lo scopriamo certo ora, sono quasi vent’anni che “esiste” l’emergenza rifiuti e tra gli indagati delle precedenti inchieste ci sono Bassolino, la Iervolino e l’ex Prefetto Pansa. Ma che addirittura tali interessi possano interagire con quelli di matrice politica è qualcosa che umilia profondamente l’animo umano, non fosse altro perché la politica, quella vera, deve servire i cittadini anziché servirsi di loro per soddisfare le personali esigenze.Per sedare ogni dubbio non resta che attendere gli esiti dell'inchiesta, sperando che a qualcuno non venga nuovamente in mente di gridare al complotto delle toghe rosse contro di "lui" perché a esser indagati sono esponenti di spicco del proprio partito!