LA VOCE DI KAYFA

LA MESTA FINE DI UN IMPERO


Se davvero la fine di ogni impero è annunciata da segnali premonitori, non sbagliamo ad affermare che l’era di Berlusconi e del berlusconismo volgono mestamente al tramonto: la sconfitta alle elezioni amministrative dei candidati a sindaco del PDL a Milano e Napoli; la netta vittoria dei sì ai referendum abrogativi con un quorum che ha superato di gran lunga il 50% più un voto dei votanti perché il risultato dei referendum avesse valore, malgrado il centrodestra e i suoi media avessero fatto di tutto e di più per convincere la gente a non recarsi alle urne; la condanna in appello in sede civile della Fininvest a risarcire di 560 milioni di euro la Cir di De Benedetti per la vicenda del Lodo Mondadori, riconoscendo come corresponsabile del maltolto all’ex patron della Olivetti il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi; la crisi dei mercati finanziari che ha investito l’Italia al punto da spingere la cancelliera Merkel a pressare su Berlusconi perché il governo approvasse in fretta la manovra finanziaria per evitare una crisi dell’euro; i leghisti che, in barba agli auspici del Capo dello Stato, puntano a insediare al nord i loro ministeri, creando non poco imbarazzo e ruggine all’interno della coalizione di governo; il direttore del TG 1 Minzolini aspramente criticato dal Presidente e dal Direttore Generale della RAI per i sensibili cali d’ascolto di quello che un tempo era il telegiornale preferito di mezza sera delle famiglie italiane; la crisi dei rifiuti a Napoli tutta ancora da risolversi malgrado le temperature torride lasciano presagire guai seri per la salute pubblica; il Presidente della Provincia di Napoli Cesaro del PDL presumibilmente indagato per associazione camorristica. come anticipato oggi sul  Mattino di Napoli; il rinvio a giudizio per associazione mafiosa del Ministro dell’Agricoltura Romani; le beghe giudiziarie del deputato Papa del PDL, per il quale la magistratura ha inoltrato la richiesta d’arresto al Parlamento, e dell’ex braccio destro di Tremonti Milanese; l'inchiesta sulla P4 che presume l'esistenza di un’organizzazione facente capo al faccendiere Bisignani, cui facevano capo politici, uomini di stato e imprenditori, tesa alla diffusione tra gli affiliati di notizie coperte dal segreto di stato allo scopo di impossessarsi del paese, insediando al comando di istituzioni e enti uomini di fiducia, in cui sarebbe coinvolto finanche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, nonché braccio destro di Berlusconi, Gianni Letta… I segnali che l’epilogo politico di Berlusconi e del berlusconismo siano giunti ci sono tutti. Quel che preoccupa è che all’orizzonte, né nelle fila dell’opposizione né in quelle dell’attuale maggioranza, malgrado Berlusconi abbia già investito come suo successore Angelino Alfano, non si vede nessuno in grado di prendere in mano le redini del paese per rimetterlo in riga!