LA VOCE DI KAYFA

NON ESSENDO IL MOMENTO PER RACCONTARE FAVOLE E BARZELLETTE, MEGLIO TACERE


Contrariamente a quanto accade in qualunque democrazia mondiale, dove in momenti di grave crisi il capo di governo si rivolge direttamente alla nazione per spiegare i motivi della crisi e quali provvedimenti si è intenzionati a prendere per arginarla, annunciando con coraggio sacrifici per tutti, sono dieci giorni che il Presidente del Consiglio Italiano Silvio Berlusconi tace, malgrado l’attacco nei giorni scorsi degli speculatori finanziari  all’Italia con gravi perdite per la borsa e per le banche tanto da far temere la bancarotta del paese e il crollo dell’euro in tutta Europa. Un silenzio davvero ingiustificato considerato che Berlusconi è proprietario di un impero mediatico, per cui potrebbe tranquillamente servirsi delle televisioni e dei giornali di sua proprietà, senza considerare gli schermi della RAI sotto controllo governativo, per raccontare agli italiani non solo favole  - tipo quella di un Italia economicamente forte  al punto che la crisi dei mercati mondiali non la intaccherà se non in maniera marginale - o barzellette sulla Bindi, bensì la realtà dei fatti: il paese è in grave emergenza causa la crisi economica scoppiata circa due anni fa, smentendo se stesso all’epoca in cui rassicurava gli italiani del contrario. Ora che la triste verità sta venendo inesorabilmente a galla, imponendo una finanziaria di ben 70 miliardi di euro per raggiungere il pareggio di bilancio, allo scopo di alimentare la credibilità dei mercati nei nostri confronti, con rilevanti tagli alla spesa pubblica che si abbatteranno come un machete sulle famiglie riducendone ulteriormente il potere di acquisto, e quindi ponendo un ulteriore freno alla ripresa industriale e alla crescita economica perché senza soldi non si spende - se non c’è domanda l’offerta diminuisce costringendo molte attività imprenditoriali e commerciali a chiudere - il Premier tace, forse anche pensando ai 560 milioni di euro con cui la Fininvest dovrà rimborsare la Cir di De Benedetti per il Lodo Mondadori, dando l’impressione di chi, avendo esaurito il repertorio di favole a barzellette con cui imbonire la gente, non ha nulla da dire nel momento in cui gli si chiede di raccontare semplicemente la verità!