LA VOCE DI KAYFA

ITALIA ALLA DERIVA, LA STORIA CONDANNERA' I RESPONSABILI!


Malgrado unanimemente il mondo imprenditoriale, sindacale e una buona fetta di quello politico e finanziario attribuiscano alla inaffidabilità dell’attuale governo e alla totale mancanza di credibilità della manovra economica di ottanta miliardi di euro appena varata, spalmata nell’arco di tre anni per pareggiare il bilancio entro il 2014, la crisi finanziaria che sta investendo da settimane, seppure in maniera alternata, il nostro paese - ponendolo alla mercé degli speculatori, costringendo il Tesoro a elevare oltre il 6% gli interessi sui titoli emessi per incentivarne l’acquisto – lascia sconcertati la reazione del governo e di quanti lo sostengono! Infatti, se da un lato è vero che la crisi non sta travolgendo solo l’Italia ma l’intera area dell’euro e perfino gli USA, come vanno ripetendo esimi rappresentanti delle istituzioni nel tentativo di gettare acqua sul fuoco, è altrettanto vero che, mentre le altre borse europee, seppure di poco, a fine giornata recuperano, piazza affari chiude costantemente in ribasso. Oggi, dopo aver aperto al rialzo, è crollata al di sotto del 5% ed è stata vittima insieme a quella di Parigi di un misterioso black out informatico che ha costretto gli operatori a sospendere le contrattazioni. Del resto, che il paese politicamente stia attraversando un momento burrascoso è davanti agli occhi di tutti: lo scontro nella maggioranza tra il Ministro dell’Economia Tremonti e il Premier; le indagini che coinvolgono un collaboratore del Ministro e che potrebbero estendersi allo stesso Ministro; alcuni rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione sotto inchiesta per i quali la magistratura ha chiesto al Parlamento di pronunciarsi per l’arresto; l’amministratore dellegato della FIAT Marchionne che reclama per il paese una leadership credibile; confindustria e parti sociali che elaborano un documento congiunto in cui invitano il governo ad affrettarsi a trovare una soluzione per rilanciare l’economia nel paese sono tutti segnali di un inequivocabile disagio che non può non stimolare gli speculatori ad avventarsi sull’Italia al pari di pirati all’arrembaggio di una nave alla deriva carica di ricche mercanzie. E se è  vero che è l’intera eurozona ad essere in crisi, non solo l’Italia, il fatto stesso che la speculazione si stia ripetutamente accanendo sul nostro paese sta a indicare che in questo momento l’Italia, dopo la Grecia, è l’anello più debole dell’Europa pertanto infierire su di lei significa mettere a rischio l’intera catena mandando all’aria il fragile sogno europeo costruito esclusivamente sull’unità monetaria.Ci auguriamo che, contrariamente a quanto gli viene chiesto da più parti, l’ostinarsi a non dimettersi del governo non influisca pesantemente sul futuro del paese. Impegnarsi a varare leggi per modificare la giustizia, le quali, una volta approvate, guarda caso si risolvono a favore del Premier vanificando i processi in cui è imputato, disinteressandosi di rilanciare in maniera fattiva l’economia del paese, sarebbe davvero un gesto criminale, un vera e propria correità con gli speculatori. Un reato che la storia condannerà a vita, senza fare sconti, riportando nomi e cognomi dei responsabili!