LA VOCE DI KAYFA

PER FRONTEGGIARE LA CRISI BASTA LICENZIARE


Ieri sere a IN ONDA, il rotocalco d’informazione de LA SETTE trasmesso ogni sera dopo il TG delle 20, condotto da Luisa Costamagna e Luca Telese , un esperto in economia aziendale ha calcolato che, in base ai provvedimenti previsti dal governo per arginare la crisi economica che sta investendo l’economia occidentale, ponendo seriamente a rischi di bancarotta l’Italia, le aziende vedranno crescere fino al 45% il carico fiscale. Una mazzata, soprattutto per le piccole imprese! Conseguentemente a questa rivelazione, si comprende chiaramente il motivo perché tra le misure previste - tra cui spiccano la riduzione degli stipendi statali, il taglio delle pensioni di anzianità e invalidità, l'introduzione della patrimoniale e il prelievo sui conti bancari superiori ai 90 mila euro - ci sia anche quella che consentirebbe alle aziende di licenziare con maggiore flessibilità: un’impresa che si vedrebbe aumentato a quasi il 50% il peso fiscale– se guadagna 1000 euro, 450 deve “darli” allo Stato – è evidente che sarebbe tentata di chiudere perché, soprattutto in tempi di crisi, il gioco non vale la candela. Metterla nella condizione di poter ridurre i costi offrendole la possibilità di licenziare senza correre rischi significa incentivarla a non chiudere garantendo allo Stato di mantenere inalterate le entrate nelle proprie casse a scapito, tanto per non cambiare, dei dipendenti che di colpo si ritroverebbero senza lavoro perché il loro capo deve ridurre le spese per riguadagnare quanto ha versato di tasse. Senza però prevedere misure che incentivino la crescita rilanciando l’economia anziché rallentarla, come viene osservato da più parti inclusa confindustria!Un bellissimo stratagemma, non c’è che dire, per fronteggiare una crisi chiaramente sottovalutata da chi ci governa - vuoi per eccesso di ottimismo, vuoi per superficialità, vuoi per probabile inettitudine (?) -  che sta rischiando di mandare in tilt l’economia nazionale sconfessando il Premier che in passato, quando i mercati davano segni di instabilità, invitava tutti a stare tranquilli, ripetendo  come un mantra che l’Italia non correva rischi, esaltandone la solidità del sistema bancario!E ora?