LA VOCE DI KAYFA

AMERICAS CUP A VENEZIA: NAPOLI TRADITA DA POLITICI E IMPRENDITORI


Difficilmente conosceremo i motivi reali per cui, quando sembrava praticamente cosa fatta, all’ultimo secondo Venezia ha “strappato” a Napoli l’assegnazione della fase preliminare dell’America’s Cup. Un evento da 40 milioni di euro che avrebbe dovuto segnare il rilancio di Napoli sia a livello economico che d’immagine dopo le tante, troppe mortificazioni dovute all’emergenza rifiuti. Purtroppo, ancora una volta il capoluogo campano esce a testa bassa per colpa di una classe politica e imprenditoriale locali incapaci, che nella loro ingiustificata presunzione, da prima di ferragosto già si riempivano la bocca di belle parole dando per scontato che l’evento sportivo si sarebbe svolto nel golfo di Napoli. E invece ecco che, in maniera sorniona ma efficace, Venezia è riuscita a accaparrarsi le gare beffando sul filo di lana una squadra di inetti parolai!C’è chi ipotizza che il motivo per cui Venezia sia stata preferita a Napoli debba attribuirsi alla mancata bonifica del litorale di Bagnoli dalle scorie dell’Italsider. Secondo altri invece la causa starebbe nei dissensi politici tra il sindaco De Magistris dell’IDV e il bassoliniano Riccardo Marone presidente di Bagnoli Futura Spa, la società che avrebbe dovuto ospitare le strutture di supporto allo svolgimento delle gare.Lasciando alle supposizioni il tempo che trovano, in un’intervista rilasciata a Il Mattino, Richard Worth, presidente dell’America’s Cup Event Authority, la società che gestisce il trofeo velico, non precludendo la possibilità che Napoli possa ospitare una delle altre due tappe delle regate di qualificazioni in quanto nulla vieta che le regate della World Series possano essere ospitate da due località di uno stesso Paese, pragmaticamente afferma nessuna preclusione verso Napoli: se trovano i soldi e offrono la giusta organizzazione possiamo ragionarci domani. Noi siamo sempre a disposizione. Dalle parole di Worth si intuisce che la bocciutara di Napoli dipende da una mancanza di fondi e di organizzazione anziché dai problemi che affliggono la città. Del resto l’elogio che Worth fa al sindaco di Venezia Giorgio Orsini e alla sua squadra per la determinazione con cui hanno gestito la trattativa presentando argomenti convincenti, non boccia la città partenopea bensì i suoi politici e gli imprenditori locali che si erano lanciati alla conquista dell’impresa senza possedere le forze e i mezzi necessari per assicurare a Napoli l’assegnazione di un evento mondiale e storico qual è la Coppa America! Dispiace dirlo ma quest’insuccesso dell’accoppiata politici-imprenditori napoletani è la sintetica spiegazione del perché a Napoli i problemi non si risolvono mai: Venezia si è mossa con i fatti, Napoli con le parole. E, si sa, un fatto vale più di mille parole!