LA VOCE DI KAYFA

IL PREMIER A TEMPO PERSO HA PERSO LA BUSSOLA


Chissà se dopo la diffusione  delle intercettazioni telefoniche dell’inchiesta di Bari - in una telefonata con Marystell Polanco, una delle ragazze dell’Olgettina, Silvio Berlusconi si definisce Premier a tempo perso, in un'altra con Tarantini si “lamenta” di essersene fatte “solo” 8 mentre fuori la sua stanza in coda ce n’erano 11, e in un’altra ancora i due si accordano perché Tarantini e le ragazze si spostino da Milano  a Roma in compagnia del Premier sull’aereo presidenziale – il cosiddetto gruppo alla Camera dei responsabili capeggiati da Scilipoti, che a inizi dicembre salvò il governo e, a loro dire, la nazione convergendo da partiti dell’opposizione nelle file della maggioranza orfana di Fini e dei suoi per evitare la crisi, smentendo categoricamente d’essere stati “acquistati” da Berlusconi a suon di soldi e di favori,  lette le carte dell’inchiesta, si dimostreranno davvero responsabili abbandonando la maggioranza  e aprendo la crisi in modo da concedere al paese la possibilità di essere guidato da chi ne abbia davvero a cuore le sorti anziché preoccupato solo a soddisfare le proprie brame sensuali. Oppure anche loro, invece di condannare quanto trapelato dalle intercettazioni, condanneranno lo strumento auspicando in tempi brevi il varo di una legge che ne limiti l’utilizzo e la diffusione!Perché, aldilà dell’effettivo abuso di intercettazioni – centomila sono davvero abnormi - per una vicenda tanto squallida quanto ridicola che avallerebbe il giudizio espresso da Berlusconi sul nostro paese quando, sempre in un’intercettazione, definì l’Italia un “paese di merda”, (oggi più che mai a fare tale l’Italia sarebbero i suoi comportamenti in totale dissonanza con quelli attinenti a un Premier), una cosa è ormai certa, per la maggioranza quel che conta è arrivare a ogni costo a fine legislatura, anche mettendo a rischio quello scampolo di credibilità che all’estero rimane del nostro paese, invece di prendere atto che a governarla è un uomo malato bisognoso di cure, come all’epoca dello scandalo Noemi dichiarò Veronica Lario l’ex moglie di Berlusconi.Ma si sa, il potere fa gola a tutti - non a caso Andreotti coniò la famosa frase “il potere logora chi non ce l’ha” – per cui è comprensibile che i parlamentari della maggioranza facciano quadrato e difendano a spada tratta il loro leader seppure più d’uno in cuor suo sa che meglio sarebbe per le sorti del paese se Berlusconi si dimettesse. Come possa un uomo di settantacinque anni, ossessionato dal machismo, governare il paese in balia dei mercati finanziari mentre è ripetutamente impegnato al telefono per organizzare eleganti festini dove, pare, le invitate si travestissero da suore e lui le passava il crocifisso sul seno benedicendole non riusciamo proprio a immaginarlo. Mentre possiamo immaginare l’imbarazzo che avrà suscitato nelle autorità Vaticane tale notizia, ammesso fosse vera…