LA VOCE DI KAYFA

BAGNASCO AMMONISCE IL PREMIER ENTUSIASMANDO L'OPPOSIZIONE


 Dopo la reprimenda del Cardinal Bagnasco,  nella prolusione del consiglio permanente dei vescovi, contro coloro che, rivestendo cariche pubbliche, non assumono atteggiamenti etici e modi di vita adeguati al ruolo istituzionale che ricoprono, come dettato dalla Costituzione, (ammonimento in cui in tanti, anche nel centrodestra, hanno letto come destinatario Silvio Berlusconi), è difficile, se non addirittura impossibile, che, dopo le ferme e forti parole del Presidente della CEI, l’Udc di Casini si schieri con il PDL per dare vita a una nuova maggioranza, come auspicano più rappresentanti del centrodestra, almeno fino a quando Berlusconi solcherà la scena politica italiana.Che Berlusconi sia inviso a molte autorità e associazioni cattoliche per via del suo discutibile stile di vita non lo scopriamo ora. E non basta certo il sostegno di alcuni uomini di chiesa tipo don Verzè per consentire al Premier di affermare di avere la Chiesa dalla sua parte. Come si dice, una rondine non fa primavera.Le parole di Bagnasco non potevano non suscitare quantomeno moderato entusiasmo in molti rappresentanti del centrosinistra e in personalità della cultura vicine all’opposizione. Tuttavia quest’ennesima condivisione da parte di un contesto politico e culturale di matrice laica, anticlericale e, in molti casi, atea delle parole di un alto prelato, solo perché in maniera alquanto esplicita critica il Presidente del Consiglio e il suo stile di vita, evidenzia una volta di più come in politica l’opportunismo non abbia colore e si faccia beffe della coerenza: quegli stessi che fino a poche settimane fa criticavano la chiesa per i presunti benefici fiscali di cui godrebbe,  in preda a una colossale amnesia, improvvisamente vi si coalizzano perché le parole di Bagnasco potrebbero rappresentare la goccia che fa traboccare il vaso, costringendo i cattolici del PDL a non sostenere più il governo e a giustificare il Premier per non scontentare i vescovi!