LA VOCE DI KAYFA

LA DIGNITà DEGLI ITALIANI VUOL DIRE BASTA AL PORCELLUM E A UN PARLAMENTO POCO CREDIBILE


Nessuno, me compreso,  tra quanti avevano più volte sarcasticamente denunciato l’ignavia con cui la stragrande maggioranza degli italiani “reagiva” nei confronti di un certo tipo di politica che con atteggiamenti eticamente  molto discutibili e clauneschi ledeva l’immagine della nazione - mandando economicamente al tappeto il paese in quanto la palese ingovernabilità lo rendeva, e lo rende tuttora preda degli speculatori finanziari - il milione e duecentomila firma raccolte in breve tempo per indire il referendum che abroghi l’attuale legge elettorale, ribattezzata Porcellum dal suo stesso ideatore, il leghista Calderoli, in quanto scippa ai cittadini il diritto di scegliere al momento del voto anche il candidato anziché solo il partito, delegando alle segreterie chi eleggere in Parlamento tra una lista di nominativi spesso del tutto avulsi al territorio, e in alcuni casi implicati con la giustizia, è la conferma che in una buona fetta di italiani è desta la coscienza civile e politica.Un milione e duecentomila firma sono un numero impressionante. La tacita conferma che nel paese sta montando, per fortuna civilmente, la protesta verso una classe politica arrogante che, anziché servire i cittadini, si serve platealmente del giudizio popolare per garantirsi l’immunità nominando capo del governo  un plurinquisito che non si fa scrupoli di criticare aspramente e in maniera inqualificabile i magistrati e i giudici che indagano e devono giudicare sui suoi presunti misfatti; varando una sequela impressionante di leggi ad personam per tutelare gli interessi finanziari e giudiziari di una ristretta cerchia di politici compromessi con la giustizia come in nessun altro paese al mondo;  dove l’opposizione sbraita ma poi regge il gioco alla maggioranza nel momento in cui si devono votare leggi che tutelano gli interessi economici della casta; dove un partito di chiara matrice secessionista, con rappresentanti che occupano ministeri importanti, si permette di irridere i simboli dello Stato, minacciare l’unità nazionale e sminuire la figura del Presidente della Repubblica nel momento in cui questi leva la voce per richiamare alla responsabilità tutti coloro che rivestono ruoli istituzionali, ricordando che il popolo padano non esiste!Un milione e duecentomila firme sono un baluardo democratico insormontabile per cui c’è da sperare che, se il governo dovesse cadere anticipatamente rispetto alla scadenza del 2013, prima di andare al voto, si cambi la legge elettorale in modo da consentire ai cittadini di scegliere chi deve rappresentarli in Parlamento, senza vanificare né mortificare il plebiscito popolare che invoca il referendum. Quel mare di firme raccolte dai promotori referendari rappresentano l’indiscutibile bocciatura da parte dei cittadini non solo  dell’attuale legge elettorale, ma principalmente della politica tutta, a conferma di come il popolo sempre meno si fidi delle scelte delle segreterie di partito visto che le inchieste e gli scandali non riguardano solo rappresentanti del centrodestra ma anche membri de centrosinistra e del terzo polo.Che poi ci sia chi, anziché inveire contro i magistrati che indagano su di sè e membri del suo partito, confida nel sano operato della giustizia rimettendosi a disposizione degli inquirenti affinché la verità si affermi e venga accertata la propria estraneità ai fatti, mentre altri fanno ferro e fuoco per bloccare le inchieste e i processi in cui sono immischiati, magari varando leggi ad hoc, aizzando verbalmente il proprio elettorato contro chi ha il dovere costituzionale di far rispettare la legge e punire chi la viola, organizzando patetici sit in all’ingresso dei tribunali in cui è giudicato dove una claque inneggia il suo nome nemmeno fosse Gesù Cristo, seppure è secondario, non è certamente relativo!