LA VOCE DI KAYFA

IL GOVERNO SCONFITTO ALLA CAMERA, RACCONTAR FAVOLE NON SERVE PIù


Per Silvio Berlusconi e il suo governo la giornata di ieri potrebbe risolversi nel capolinea! In mattinata la Corte dei Conti aveva bocciato la riforma fiscale in quanto presenterebbe problemi di  copertura. Nel tardo pomeriggio alla Camera il governo va sotto sull’articolo 1 del rendiconto del bilancio dello Sato per il 2010. Decisive sono state le tante assenze in aula di rappresentanti della maggioranza tra cui quelle di Bossi, Tremonti, Scajola, Scilipoti. Oltre al voto contrario di alcuni dissidenti come Santo Versace che, dopo aver abbandonato il PDL proprio il giorno del compleanno del Premier, pochi giorni fa aveva invitato i deputati del centrodestra delusi dall’operato dell’esecutivo a votare la sfiducia. In particolare la bocciatura alla Camera potrebbe risolversi decisiva per determinare la crisi di governo, anche perché per lo stesso motivo nel 1988 Giovanni Goria si dimise. Dunque ci si attende che lo stesso faccia Berlusconi. Di certo non sarà così.Quella di ieri, più che una bocciatura al governo, è stato un implicito avvertimento a Berlusconi da parte di coloro che nel governo (Tremonti e Bossi), nel PDL (Scajola) e nella maggioranza (Scilipoti e i responsabili) vorrebbero avere maggior peso.Per quanto riguarda Scajola - quello cui regalano le case a sua insaputa! - che in mattinata s’era incontrato con Berlusconi per chiarire le ragioni del proprio malessere che nei giorni scorsi lo hanno indotto a schierarsi contro il governo al fianco di Pisanu, potrebbe trarre benefici dal voto contrario di ieri. Infatti, seppure le assenze in aula fossero frutto di “distrazioni”, come le hanno eufemisticamente definite a Ballarò Lupi e Alemanno, riportandoci alla memoria l’ormai famoso “utilizzatore finale” di matrice ghediniana all’epoca dello scandalo D’Addario, c’è da dire che non basterà certo l’ennesimo voto di fiducia a ridare stabilità a un governo in evidente ostaggio di fronde interne. Circa due settimane fa l’esecutivo era stato battuto su un emendamento presentato dall’opposizione che prevedeva di dare l’esplicita possibilità ai contribuenti di devolvere l’8 per mille della propria dichiarazione dei redditi alla scuola pubblica. La pesante bocciatura di ieri, con tutto il rispetto per Lupi e Alemanno, non può essere liquidata come una distrazione, seppure seria! Essa è un segnale inequivocabile che il Premier ha perso il totale controllo della situazione; che la maggioranza si schiera in difesa del governo solo quando deve tutelare se stessa votando la fiducia per non andare a casa prima della naturale conclusione della legislatura perdendo i tanti privilegi, pensione d’oro inclusa, che ciò comporta.In un momento di crisi economica così drammatica a livello planetario, tanto che sempre ieri il governatore della BCE Trichet ha lanciato l’ennesimo allarme, invitando i governi a intervenire concretamente per sanare il debito sovrano perché c’è il rischio che crolli il sistema bancario, assistere ai balletti della maggioranza parlamentare italiana, quando invece la solidità del governo dovrebbe essere quanto mai stabile per trasmettere sicurezza ai mercati evitando che l’Italia faccia la fine della Grecia – poi ci lamentiamo se Francia e Germania ci escludono da importanti summit economici!- non fa che aumentare la convinzione, per non dire la certezza, nell’opinione pubblica che questi signori siedono in Parlamento per tutelare esclusivamente gli interessi del premier e di riflesso i propri fregandosene delle esigenze reali dei cittadini con sempre meno soldi nelle tasche e più spese da sostenere, degli allarmi degli imprenditori per una crescita che rasenta lo zero tanto da indurre molte imprese a chiudere, dei moniti del Presidente della Repubblica e delle istituzioni internazionali affinché si facciano mosse concrete per rimettere in moto il paese e dare speranze ai cittadini, soprattutto ai giovani.Se il paese va a puttane, a loro gliene frega ben poco tanto hanno di che campare per sé e per i loro cari!