LA VOCE DI KAYFA

POETA PER AMORE


Fino a un anno fa con la poesia non avevo un rapporto idilliaco. Solo il pensiero di mettermi a scrivere in versi mi faceva sorridere, non perché la reputassi un'espressione artistica di secondo piano, bensì perché per scrivere in versi occorre un forte senso della sintesi e notevole dimestichezza con le metafore, qualità insolite per  chi predilige il genere narrativo in quanto è attraverso i periodi lunghi che uno scrittore riesce ad esprimere in maniera compiuta il proprio pensiero, ciò che vuol dire. A riguardo ritengo sia più possibile per chi scrive poesie cimentarsi con la narrativa che non per un narratore inventarsi poeta. La poesia può essere rapportata alla fotografia in quanto ritrae in un contesto breve un istante emozionale, altresì il racconto ad un film perché si sviluppa in successione d'immagini.Personalmente mi è sempre piaciuto inventare storie da raccontare per dare sfogo alla mia fantasia e regalare a chi mi leggeva un attimo di svago. Magari arricchirle con situazioni piccanti perché un po’ di pepe nella vita non guasta mai... Ma scrivere in versi nemmeno a parlarne! Tuttavia, come accade a tanti che amano scrivere, in alcuni momenti particolari della mia vita, soprattutto quelli in cui soffrivo per via di eventi legati all’improvviso apparire di una donna sul mio cammino d'uomo, a volte mi è capitato di impugnare la penna, o sedermi davanti al pc e scrivere versi di getto. Quando l’ho fatto, rileggendo poi quel che avevo scritto, mi sembrava di aver vergato ridicolaggini, cose insulse da cestinare.La prima che mi fece dubitare sulla scarsa qualità dei miei versi fu un‘amica poetessa alla quale ebbi il coraggio di proporre le mie poesie. “E queste le chiami poesie da quattro soldi?” fece stupita, dopo averne lette alcune.“Davvero ti piacciono?” chiesi a mia volta incredulo.”Molto!”Da allora riposi nel cassetto la mia verve poetica, tornando a raccontare storie. Senza dare importanza a quell’episodio.Mi sono sempre reputato uno scrittore, mai un poeta. Tuttavia ero, e sono consapevole che poesia è un termine generico, che si adatta a qualunque forma d’arte in quanto sta ad indicare tutto cio che allontana la mente, sia dell'artista sia di chi ne ammira l'opera, dalla realtà contingente, proiettandola per un momento  verso piani “alti”, lì dove alberga lo spirito d'Amore!Ma la vita non accetta che sia l’uomo a decidere quanto lei ha già stabilito. Per quanto mi riguarda, credo che il destino esiste, o quanto meno che la strada di ognuno di noi sia già tracciata a monte da un'invisibile mano, e che il nostro compito d'uomini consiste semplicemente nell'avere la capacità di percepirne la direzione, volgendo l'occhio nel profondo della nostra anima per captarne i tratti e seguirli senza farci deviare dagli inganni di Maya.Alcuni anni fa, un incontro casuale, (e anche qui mi contraddico perché, per quanto mi riguarda, il caso non esiste…),   con una donna dalla bellezza e dalla dolcezza straordinarie ha fatto sì che nel mio animo iniziasse ad ardere lo spirito poetico.All’atto in cui i nostri corpi per la prima volta si sugellarono l'un con l'altro in un sussulto di passione amorosa tra le silenziose mura  di una stanza, i sospiri, i gemiti, gli odori, i sapori dell’amore che sfiancarono i nostri corpi, esaltando le nostre anime, si stamparono per sempre  nella mia mente,  trasmutandosi lentamente in versi. Tutte le volte che il fiume della mia vita si riversava in lei, irrorando con la mia forza il suo mistero di donna, quei gesti, quelle parole, quei suoni arcaici che riconducono alla primordialità animale dell'uomo, si trasformarono d’incanto in parole d’amore da partecipare al mondo intero sotto forma di versi perché tutti sapessero che l’amore esiste davvero, cha l'atto d'amore non è un mero veicolo per il piacere fisico ma pura poesia se fatto con la persona giusta.Senza una ragione apparente, pensando a lei, alle sublimi emozioni che sapeva regalarmi ogniqualvolta ci amavamo, iniziai a coniare versi in italiano, ma subito mi resi conto che “tradotti” in napoletano, quegli stessi versi assumevano tutta un’altra forza, tutta un’altra espressività, tutta un'altra logica. Tradotti in napoletano quei versi Sono Lei!