LA VOCE DI KAYFA

IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI (RECENSIONE)


Per quanto la pubblicità e la critica prezzolata tendano a farli apparire come dei veri e propri capolavori assolutamente da non perdere al solo scopo di vendere copie, spesso molti romanzi deludono le aspettative dei lettori. Non è questo il caso de IL MERCATE DI LIBRI MALEDETTI di Marcello Simoni, edizioni Newton Compton. Da settimane in classifica tra i dieci libri più letti in Italia, ambientato agli inizi del 1200, attraverso una narrazione fulminante frutto di una scrittura veloce e di  una trama avvincente cui si coniuga la brevità dei paragrafi che ne favoriscono ulteriormente la lettura, il romanzo è un thriller in stile medievale che per sommi capi ricorda Il Nome dell Rosa di Eco, ma che, rispetto al romanzo dell’illustre semiologo, non si dilunga in particolari eruditi che potrebbero intimidire e stancare il lettore meno colto, bensì, come un fiume in piena, va veloce alla foce in un vortice di emozioni che si susseguono senza sosta fino all’ultimo rigo.Nella sua “semplicità”, l’opera di Simoni ammalia in quanto, come si conviene ai grandi chef, l’autore ha saputo dosare magistralmente gli ingredienti dando vita a una storia verosimile e ben articolata il cui intreccio non sfilaccia mai nel banale lasciando l'amaro in bocca.Ambientato tra Venezia, Tolosa e Santiago de Compostela alla ricerca di un libro misterioso che vede coinvolti mercanti, cavalieri, monaci e sette segrete in un avvicendarsi di colpi di scena dalla prima all’ultima pagina; grazie a un’accurata caratterizzazione psicologica dei personaggi che, senza eccessi, tratteggiando i singoli protagonisti e le loro vicende personali con adeguata maestria aiuta ulteriormente nella comprensione della trama fino al sorprendete epilogo, il libro merita il successo di pubblico e di critica che sta ottenendo grazie anche al passaparola dei lettori che, come accade sempre quando si trovano tra le mani un’opera meritevole, non  lesinano a consigliarla agli amici!