LA VOCE DI KAYFA

IL GOVERNO DEL FARE... ACQUA DA TUTTE LE PARTI


Una cosa è ormai accertata, quello che Berlusconi enfaticamente ribattezzò il governo del fare, fa acqua da tutte le parti. Le tante belle parole con cui si riempiono la bocca gli esponenti dell’esecutivo e della maggioranza per esaltare, aldilà degli effettivi meriti, l’operato di un governo in evidente agonia, schiavo delle intemperanze leghista e delle paure giudiziarie del Premier, sono solo toppe nel tentativo disperato di turare le infinite falle che quotidianamente squarciano lo scafo governativo allo scopo di farlo durare almeno fino alla fine dell’anno per poi andare al voto anticipato con l’attuale legge elettorale. Evitando così il rischio che, se nel frattempo si modificasse la legge, gli elettori, potendo tornare a scegliere non solo i partiti ma anche i propri rappresentanti parlamentari, boccino senza appello molti degli attuali membri della maggioranza. Privando in tal modo le segreterie dei partiti, in particolare quella del PDL, di tenere al “guinzaglio” i rispettivi membri affinché votino le reiterate fiducie  in cambio di una riconferma della nomina nel caso si tornasse a votare con il porcellum.Dopo la lettera di intenti inviata la scorsa settimana ai partner europei per illustrare le misure che sarebbero state adottate per rilanciare la ripesa economica nel paese e allontanare lo spettro di un default economico dell’Italia, in vista del G20 di oggi e domani a Cannes, ci si attendeva dal governo italiano il varo di un decreto sviluppo con misure drastiche per ottemperare agli impegni assunti sulla carta con l’Europa. Da quanto si apprende, ieri sera è stato varato un maxiemendamento che conterrebbe ben poco di quanto chiestoci dall’Europa per evitare la bancarotta del paese e, di riflesso, quella dell’intera eurozona. Nessuna traccia, almeno per ora, del tanto auspicato decreto per lo sviluppo a conferma che, per tale materia , il governo non sa a che santo votarsi, anche per gli evidenti disaccordi tra il Premier e il Ministro dell’Economia Tremonti!E mentre i leader europei lo tengono sotto stretta osservazione come si conviene con un malato grave, impartendogli le cure da seguire per la ripresa, il nostro governo, anziché attenersi scrupolosamente alla terapia, ne rimanda l’inizio come se la cosa non lo riguardasse. Preferendo  dei semplici palliativi che gli consentano di rinviare a data da destinarsi misure urgenti, come se la cosa lo sfiorasse soltanto anziché riguardarlo direttamente. Il punto è che l’acqua che entra dalle falle inabissa sempre di più il paese. Speriamo che qualcuno se ne avveda e abbia il buon senso di correre drasticamente ai ripari, agganciandolo a un rimorchiatore per trarlo in salvo prima che sia troppo tardi!E mentre la maggioranza si sfalda, al punto che alcuni membri chiedono un passo indietro di Berlusconi, è ormai evidente che il governo del fare fa acqua da tutte le parti.