LA VOCE DI KAYFA

L'ITALIA SORVEGLIATA SPECIALE


Qualunque italiano responsabile che sta seguendo con attenzione l’evolversi delle vicende finanziarie del paese, consapevole che da esse derivano le proprie, una cosa l’ha ormai capita, il governo italiano è commissariato dall’Europa e dalla BCE. E dunque le misure che verranno varate per far fronte alla crisi in corso non sono figlie del governo ma delle istituzioni internazionali che vigilano con attenzione sul nostro paese per evitarne il default in quanto un’eventuale bancarotta italiana, con effetto domino, si estenderebbe all’intera eurozona segnando la fine dell’Unione Europea. È comprensibile che Berlusconi e i suoi ministri cerchino di minimizzare con contorti eufemismi l’evidenza dei fatti. A nessuno piace sentirsi sorvegliato speciale, quasi fosse un pericolo pubblico, a causa delle proprie incapacità e inadempienze. Tuttavia, se da agosto l’Italia è oggetto d’attenzione da parte dell’Europa, e da ieri anche del  FMI, la causa è l’incomprensibile sufficienza con cui in tre anni il governo italiano ha fronteggiato la crisi economica, prima negando che potesse toccare anche il nostro paese - non si sa se sottovalutandola consapevolmente o meno -, quindi dicendosi in grado di varare tutte le misure necessarie per arginarla. Costringendo poi la BCE e l’Europa a intervenire direttamente, imponendo le misure da istituire perché quelle previste dal nostro esecutivo erano del tutto insufficienti causa l’abnorme debito pubblico italiano con tassi d’interessi alle stelle sui titoli di stato che ponevano, e tuttora pongono il paese alla mercé della speculazione finanziaria e dunque a un passo dalla bancarotta. La difficile situazione economica dell'Italia e di riflesso quella politica del paese non potevano non riflettersi negativamente sulla stabilità del governo e della maggioranza che lo sostiene. Sempre di più sono  i membri della coalizione di centrodestra che, delusi dall’operato dell’esecutivo, si stanno sfilando dalla maggioranza convergendo in partiti dell’opposizione o nel gruppo misto. Se le stime sono esatte, a oggi il governo avrebbe alla Camera una maggioranza di 314 che, se confermata, aprirebbe la crisi.Diversamente dallo scorso anno, quando, sempre di questi tempi, FLI lasciò la maggioranza, e la “campagna acquisti” garantì al governo l’appoggio di Scilipoti, dei suoi responsabili e finanche di qualche membro del PD affinché non cadesse il 14 dicembre quando ci fu la verifica, questa volta pare che molti dei transfuga siano intenzionati a non tornare indietro per cui già dalla prossima settimana potrebbe aprirsi una crisi se alla Camera il governo non avesse i numeri sufficienti. Certo, i radicali potrebbero risultare un valido sostegno per Berlusconi, ma non è detto che i loro 6 voti bastino per evitare la crisi e con essa la fine della legislatura. Poiché il governo greco, dimissionato dall’UE, non è intenzionato a indire nuove elezioni essendo la crisi della Grecia tale che una pausa forzata della soluzione, nell’attesa di un nuovo esecutivo, potrebbe mettere al tappeto il paese, per cui è probabile che a Atene si insedierà un governo tecnico, non è impensabile che lo stesso possa accadere anche da noi. Per quanto PDL e Lega si dicano contrari a una soluzione del genere.Se davvero Berlusconi e Bossi puntano a governare fino a dicembre per poi aprire la crisi a gennaio e andare a votare in primavera con l’attuale legge elettorale, non si può escludere che le defezioni nel centrodestra non siano una risposta preventiva  a una simile eventualità da parte di quei deputati che, se si votasse a aprile, rischierebbero di non essere rieletti perché non inseriti in lista dalle segreterie, o di non percepire il vitalizio perché non completerebbero l’intera legislatura. Per cui con una simile mossa si garantirebbero le simpatie dell’attuale opposizione che terrebbe conto di loro nel momento in cui si formasse un governo di responsabilità nazionale e nella successiva presentazione delle liste elettorali quando si andrà a votare. Con simili scenari, come si può pretendere che l’Europa non ci tenga al guinzaglio? Di casini i nostri politici ne hanno fatti già abbastanza! È tempo di fare le cose serie per il bene dell’Italia e dell’Europa!