LA VOCE DI KAYFA

ALLUVIONE DI GENOVA: ALTRA TEGOLA PER UN GOVERNO IN STAND BY


Come è di prassi in questo paese sotto l’egida della magistratura comunista, dove l’eccessiva gravità della crisi economica è solo una montatura dei giornali e delle televisioni comuniste ostili al governo Berlusconi visto che, in barba alla recessione, la gente riempie gli aerei e i ristoranti (in particolare quello di Montecitorio accessibile ai soli parlamentari che mangiano a sbafo leccornie di ogni genere spendendo meno di quanto spenda un comune cittadino per una pizza e una birra, ma è solo un dettaglio messo in risalto da quei soliti disfattisti dei comunisti…), e acquista cosmetici a iosa, la tremenda alluvione di ieri che ha ferito a morte Genova è una banalità, un imprevisto, un fortuito incidente di percorso in un paese che, seppure a sua  insaputa, rigurgita benessere, come ha affermato candidamente da Cannes il Presidente del Consiglio Italiano con il tacito assenso del Ministro dell’Economia. Un paese dove i condoni, soprattutto quelli edilizi, sono una costante di cui si servono i governi fallimentari per battere cassa, premiando chi furbescamente contravviene alle regole contando poi sulla benevolenza di chi comanda a chiudere entrambi gli occhi, pur di accattivarsi gli elettori, legalizzando loro il diritto di frodare lo Stato e società. Fa niente che i disastri idrogeologici siano frutto dell’avidità umana cui si associa la benevola complicità degli esecutivi che mediante i condoni, senza rendersene conto, si rendono corresponsabili dei disastri e delle vittime che ne deriveranno!Ieri a Genova quella comunista della natura non ha avuto riguardo di un governo ormai alla frutta e con esasperato cinismo ha deciso di riprendersi quanto le era stato estorto con la violenza del cemento in un momento per niente felice per Berlusconi e compagni, lasciandosi dietro uno scenario apocalittico simile a quello tracciato dallo tsunami giapponese la scorsa primavera. Che poi sotto accusa sia finito il sindaco della città ligure, quella comunista di Marta Vincenzi, per aver lasciato aperte le scuole malgrado l’allarme lanciato dalla protezione civile per l’aggravarsi delle condizioni meteo,  soprattutto dopo l’alluvione di dieci giorni fa sempre in Liguria che ha distrutto Le Cinque Terre, è un dettaglio di non poco conto per un governo che, pur di non lasciare la stanza dei bottoni malgrado da tempo sia suonata la sua ora, è pronto a strumentalizzare ogni situazione per dimostrare quanto poco affidabili e cattivi sono i comunisti!Eppure proprio l’altro ieri, mentre a Cannes il Premier Berlusconi decantava il benessere italiano, citando appunto ristoranti e aerei trasbordanti di gente, il Presidente della Repubblica Napolitano, anche lui un vecchio comunista, ammetteva che è in corso a livello mondiale una deficenza di credibilità nei confronti dell’Italia, sferzando il governo a mettere in pratica gli impegni presi con l’Europa per arginare la crisi economica allo scopo di difendere l’orgoglio nazionale.Il problema è se il destinatario del messaggio del Capo dello Stato conosca il nobile significato del vocabolo orgoglio o gli sia noto solo quello meno decoroso ma più arrapante di bunga bunga! Ah, ‘sti comunisti!