LA VOCE DI KAYFA

LE DIMISSIONI DIFFERITE DI BERLUSCONI FRUTTO DELLA FRAGILITà ITALIANA


 In questo paese politicamente disastrato, dove negli ultimi tre anni se ne sono viste e sentite di assurdità tali da minare la credibilità delle istituzioni, soprattutto grazie all’estemporanea estrosità del Presidente del Consiglio Italiano, è lecito che in tanti, pur in presenza di una nota ufficiale del Quirinale, dubitino che, una volta approvata la legge di stabilità di bilancio, Silvio Berlusconi si dimetterà. Poiché la legge di stabilità di bilancio contemplerà il maxiemendamento varato dopo il G20 dal nostro governo per evitare il default economico del paese, tra cui è prevista l’abolizione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, dunque la possibilità per le aziende di licenziare senza l’obbligo di riassunzione se venisse dimostrata l’iniquità del provvedimento, c’è da chiedersi, come in tanti stanno facendo, cosa faranno le opposizioni al momento in cui in Parlamento dovranno approvare un simile provvedimento che di fatto sconfessa le loro politiche a difesa dei lavoratori. Lo voteranno comunque, turandosi il naso, per evitare ulteriori lungaggini che potrebbero risultare determinanti per far crollare il paese - anche perché, lasciando ancora per un po’ Berlusconi in sella, ci sarebbe una ulteriore reazione negativa dei mercati nei confronti del nostro paese? Oppure si asterranno, delegando nelle mani della maggioranza/minoranza il compito di approvare una legge fondamentale per le sorti dell'Italia, permettendo a Berlusconi di accusarla di sconsideratezza, di mancanza di senso dello Stato?  In qualunque altro paese al mondo, un capo di governo cui venisse venire meno in Parlamento la maggioranza va dal Capo di Stato per dimettersi. Da noi no! Da ieri in Italia abbiamo istituito le dimissioni differite!Quest’ennesima anomalia italiana dimostra la sostanziale fragilità della nostra struttura costituente cui bisogna ottemperare in tempi brevi prima che, finita ufficialmente questa tragicomica stagione politica, si possa nuovamente riviverne una nuova se non peggiore!A riguardo, compito del prossimo governo non deve essere solo quello di varare interventi strutturali per il rilancio dell’economia italiana, ma anche una legge che argini il conflitto d’interessi per evitare che in futuro l’Italia possa nuovamente ritrovarsi governata da un imprenditore il quale si serve del ruolo istituzionale per tutelare se stesso e le proprie aziende varando leggi ad personam, come il caso di  Berlusconi, senza che nessuno possa fare nulla per contrastarlo!