LA VOCE DI KAYFA

IL CAVALIERE SARà TANTO SAGGIO DA EVITARE IL BARATRO AL PAESE?


Tra poche ore, precisamente dopo l’approvazione definitiva alla Camera della legge di stabilità, Silvio Berlusconi si riunirà a Palazzo Grazioli con i vertici del PDL per stabilire se appoggiare oppure no la candidatura di Monti, poi si recherà  al Quirinale per rassegnare le dimissioni da Presidente del Consiglio Italiano. Se Monti non andasse bene, proporrà un’alternativa a Napolitano. Magari Dini, come gradisce il suo alleato leghista, Bossi. Oppure Alfano. Riguardo a quest’ultimo, con tutto il rispetto per la persona, la candidatura di Angelino è un’utopia in quanto, seppure trovasse il sostegno di una vasta maggioranza parlamentare, essendo il Segretario del PDL plasmato a immagine e somiglianza del cavaliere, difficilmente i mercati finanziari placheranno la pressione sull’Italia - come stanno invece facendo da quando sulla scena politica italiana è apparso il nome di Monti - a dimostrazione che il vero problema della crisi economica del nostro paese è Berlusconi e il suo governo incapaci di dare le giuste garanzie all’Europa di essere in grado di attuare le riforme richiesteci per uscire dal baratro evitando la distruzione dell’euro. Per cui nel momento in cui Alfano fosse designato nuovo Premier, nel giro di poche ore la borsa cadrà, lo spread arriverà a 600, il tasso di interesse dei titoli di stato toccherà l’8% e il paese andrà inesorabilmente in bancarotta. E tutto questo grazie a Berlusconi, parte dei suoi uomini e alla Lega, la quale, per inciso, dell’Italia se ne è sempre fregata, preoccupandosi di tutelare unicamente gli interessi della fantomatica padania… Discorso un tantino diverso, ma non tanto, per quanto concerne la figura di Dini. Certamente rispetto a Alfano, essendo un uomo di esperienza politica conclamata,  Dini potrebbe, sulla carta, rappresentare un’alternativa non trascurabile. Purtroppo per lui, avendo alle spalle il sostegno di Berlusconi e dell’attuale maggioranza, i due elementi che non danno garanzie all’Europa per la soluzione della crisi, anche la sua presenza non placherebbe la furia dei mercati. Come è ormai chiaro a tutti, prima di tutto a Berlusconi, l’attacco dei mercati al nostro paese è conseguenza della presenza del cavaliere, anche solo dietro le quinte, di un governo italiano. Per cui, qualunque soluzione l’attuale Premier dimissionario proponesse e Napolitano accettasse, l’attacco della speculazione al nostro paese riprenderebbe più intenso di prima. Per frenarlo, come dimostrano i fatti, occorre che Berlusconi si faccia completamente da parte. Che al suo posto subentri una personalità di spicco che dia le giuste garanzie all’Europa e ai marcati di poter rilanciare la produttività italiana allontanando il paese dall’incubo della recessione!È vero che, una volta insediatosi Monti a palazzo Chigi, l’attuale maggioranza potrebbe fare ostruzionismo in Parlamento bocciando le leggi e le riforme partorite dal nuovo esecutivo tenendo in stallo il paese. Il punto è che, se lo facesse, farebbe un enorme danno all'Italia. E se si andasse alle elezioni, come molti vorrebbero, sa benissimo che gli italiani non le perdonerebbero di aver portato il paese alla bancarotta, come ha ribadito Frattini a Berlusconi, bocciandola. Ecco il motivo per cui sono convinto che alla fine Monti verrà nominato capo del governo e troverà un ampio sostegno sia in Senato che alla Camera. Nessuno è talmente folle d’assumersi la responsabilità di distruggere l’Italia e, di riflesso, l’Europa. Nemmeno Berlusconi il quale sa bene che, se lo facesse per non scontentare la Lega, nessuno glielo perdonerebbe. Prima di tutto gli italiani, quelli veri!, al momento di andare alle urne!