LA VOCE DI KAYFA

LE LACRIME DELLA FORNERO RICONCILIANO LA POLITICA CON I CITTADINI


Tralascio le facili battute sulle lacrime e sangue che ci attendono dalla manovra finanziaria varata ieri dal governo Monti, alimentate dalla commozione che ha colto in conferenza stampa il Ministro del Lavoro Elsa Fornero la quale, spiegando la riforma pensionistica, nel momento in cui doveva  illustrare i sacrifici dei pensionati, s’è abbandonata al pianto. Quelle lacrime sono la testimonianza tangibile di quanto sia seria la situazione italiana; l’implicita conferma dei danni fatti al paese dal precedente governo che in tre anni ha negato la crisi, l’inadeguatezza dei conti pubblici, la necessità di varare manovre aggiuntive lasciando che il paese avanzasse allegramente incontro al baratro. Preoccupandosi di avallare panzane megagalattiche tipo quella secondo cui Berlusconi pensava davvero che Ruby rubacuori fosse la nipote di Muibarak; di bloccare le intercettazioni telefoniche e la loro diffusione sui media per evitare che l’opinione pubblica venisse a conoscenza del marcio che si annida nelle istituzioni, finanche ai piani alti; di zittire i blog per evitare l'amplificarsi di notizie scomode; di varare leggi che mettessero al riparo dalla giustizia l’allora Presidente del Consiglio, dando uno schiaffo alla Costituzione la quale, davanti alla legge, non fa distinzione tra i cittadini.Dopo gli scandali sessuali con presunte minorenni che vedevano protagonista il cavaliere, le gaffe della Gelmini sul tunnel dei neutrini, le offese di Brunetta ai precari, i gesti e le battutacce da osteria dei rappresentanti al governo della Lega all’indirizzo dell’Italia, dei suoi simboli e del meridione, la rabbiosa arroganza nei confronti di alcuni giornalisti dell’ex Ministro della Difesa La Russa, gli strepitii nei salotti televisivi del sottosegretario Santanché, l’inconsapevolezza di alcuni membri del governo di vivere in case pagate per proprio conto da terzi, le lacrime della Fornero, per quanto amare, riconciliano, anche se solo per un attimo,  la politica con i cittadini umanizzandola perché la mostrano sofferente per la triste realtà che sta attraveresando il paese e alle dure ricette necessarie per riprendersi dalla visione edulcorata che ne dava Berlusconi per il quale i ristoranti e gli aerei pieni, unitamente all’elevato consumo di cosmetici, smentivano quanti ritenessero l’Italia in crisi. Non facendosi alcuno scrupolo di invitare i giovani a sposare uomini e donne ricchi, e di affermare che i poveri sono persone diseducate al benessere!