LA VOCE DI KAYFA

COSENTINO CAMORRISTA? LA PROVA DEL 9 PER ALFANO!


Per la seconda volta in due anni la Procura di Napoli chiede l’arresto dell’onorevole Nicola Cosentino, coordinatore del PDL in Campania, ritenendolo il referente politico del potente clan camorristico dei Casalesi. Un’accusa infamante che, così come avvenne due anni fa, ma soprattutto come accade ogniqualvolta un deputato è indagato dalla magistratura, suscita nell’animo di qualsiasi cittadino dotato di un minimo di raziocinio la domanda se non fosse il caso, nell’attesa che i fatti vengano chiariti, che il presunto criminale sia sospeso dal ruolo parlamentare e dalle funzioni istituzionali che svolge, adeguandoci in questo modo a qualunque altro paese democratico dove bastano accuse molto meno pesanti di quelle rivolte a Cosentino dai pm perché un politico si dimetta o venga costretto a dimettersi dal suo stesso partito! Come qualcuno fa giustamente notare, rispetto a due anni fa, la situazione politica è totalmente cambiata: all’epoca della prima richiesta d’arresto la Lega era un inossidabile alleato di governo per Berlusconi e compatta votò contro l’arresto, “salvando” Cosentino dalla galera. Essendo la situazione politica oggi completamente cambiata, con la Lega rigidamente radicata all’opposizione cui necessita recuperare credito nel proprio elettorato deluso da tre anni di alleanza con Berlusconi che poco o nulla hanno portato al nord, non si può escludere che, dopo aver letto le carte in cui i magistrati motivano la richiesta d’arresto, la Camera dia il via libera al provvedimento e, così come per Alfonso Papa, anch’egli deputato PDL, pure per Cosentino si spalanchino le porte della prigione.Nell’attesa di conoscere quale sarà la decisione della giunta per le autorizzazioni a procedere che si riunirà la prossima settimana per valutare il caso, sarebbe un bel gesto da parte di Cosentino se si autosospendesse da deputato e da tutte le funzioni che al momento ricopre nel partito. Ciò salvaguarderebbe la propria onorabilità agli occhi degli elettori e quella di un partito il cui segretario Angelino Alfano, non appena nominato, affermò “dobbiamo costruire un partito degli onesti”, riconoscendo che nel PDL si annida qualche pecora nera di cui bisogna disfarsi. Questo non significa certo che Alfano si riferisse a Cosentino o al Presidente della Provincia di Napoli Cesaro, sempre PDL, a sua volta indagato, ma non per camorra, nell’ambito della stessa inchiesta per cui si richiede l’arresto per Cosentino. Tuttavia se davvero Alfano ci tiene a tratteggiare un nuovo corso del partito, purgandolo delle tante scorie che lo inquinano, indipendentemente da quanto deciderà la giunta e poi la Camera, forse sarebbe meglio se invitasse Cosentino e Cesaro a porsi in naftalina, passando il testimone a altri non sfiorati da sospetti così gravi. Se non lo facesse, non sarebbe certo un buon segnale nei confronti dell’opinione pubblica, principalmente del proprio elettorato. Soprattutto in previsione di eventuali elezioni anticipate. Impostare la campagna elettorale con una simile spada di Damocle sospesa sul capo non aiuterebbe certo il PDL a riconquistare quell’enorme percentuale di consensi persa in queste settimane in cui l’evidente incapacità del governo Berlusconi nel gestire la crisi ha costretto il Presidente Napolitano, di concerto con l’Europa, a sollevare dall’incarico il cavaliere e i suoi ministri sostituendovi il governo Monti! In questi frangenti non serve a nulla appellarsi alla presunzione d’innocenza esistente fino al terzo grado di giudizio a tutela di Cosentino. Le accuse contro di lui sono di  una gravità assoluta. Non tenerne conto significherebbe mortificare nuovamente il Parlamento allo stesso modo con cui la maggioranza berlusconiana, Lega inclusa,  lo offese miseramente quando votò compatta la tesi secondo cui Berlusconi pensava davvero che Ruby fosse la nipote di Mubarak anziché una prostituta minorenne!Se davvero Alfano vuole tracciare un nuovo corso politico, in attesa delle decisioni della giunta, sospendesse Cosentino e Cesaro dal partito, il resto verrà da sé.