LA VOCE DI KAYFA

COSENTINO SPACCA LA LEGA, DOMANI SAPREMO SE BOSSI È ANCORA IL LEADER DEL CARROCCIO!


Se domani la Camera confermerà l’arresto per Nicola Cosentino, allineandosi alla decisione della Giunta per le Autorizzazioni a procedere che, con 11 sì e 10 no, ha detto sì alle manette per il coordinatore campano del PDL, allora potremmo dire che davvero un nuovo vento inizia a spirare nella politica italiana. Con questo non voglio ovviamente dire che Cosentino sia veramente responsabile dei gravi reati di cui lo accusa la Dda di Napoli. La presunzione di innocenza dell’indagato/imputato è un caposaldo del nostro ordinamento giuridico e va rispettata fini al terzo grado di giudizio, quello inappellabile della Cassazione. Tuttavia la vicenda Cosentino, in vita dal 2009 epoca a cui risale la prima richiesta di arresto, respinta, per Cosentino che allora ricopriva anche il ruolo di Sottosegretario all’economia, che proprio in virtù delle accuse mossegli contro dovette dimettersi dal ruolo istituzionale, non si limita al singolo soggetto. Essa va al di là del presunto fumo persecutorio da parte dei magistrati nei confronti del membro del PDL, bensì è la conferma, casomai ce ne fosse ulteriormente bisogno, che quando si tratta di salvaguardare i propri interessi, i partiti non hanno alcun problema a smentirsi pur di ottenere quanto gli preme. All’epoca della prima richiesta di arresto, la Lega, alleata di ferro di Berlusconi nonché partito di maggioranza e di governo, votò congiuntamente al PDL contro l’arresto. Oggi che il PDL langue mestamente tra gli scranni parlamentari insieme a tutti gli altri partiti, Lega e IDV esclusi, a sostegno del governo Monti, succeduto a quello Berlusconi per volontà europea con l’ausilio del Presidente della Repubblica, i due rappresentanti del carroccio presenti nella giunta per le autorizzazioni hanno ricevuto l’ordine dall’alto di votare a favore dell’arresto. Ulteriore segnale lanciato dalla Lega al proprio elettorato di essersi completamente ripulita dalle scorie berlusconiane che, a dire di molti sui elettori, ne avevano profanato la natura rivoluzionaria nordista! A sancire se il distacco da Bossi e Berlusconi è avvenuto di fatto lo sapremo domani quando la Camera dovrà confermare o respingere l’autorizzazione all’arresto della Giunta. Se l’aula si esprimerà a favore delle manette, potremmo dire che l’alleanza PDL/Lega non esiste più. Se invece Cosentino si salverà dalla galera preventiva grazie al sostegno di alcuni leghisti che voteranno contro quelle che sono le direttive della segreteria potremmo forse dire che la Lega non esiste più. O quanto meno che Bossi non conta più nulla. Tutto ciò lo scopriremo solo domani…P.s.Chissà se oggi la Lega sosterrebbe col proprio voto la tesi secondo cui davvero Berlusconi pensava che Ruby rubacuori fosse la nipote di Mubarak!