LA VOCE DI KAYFA

LA LEGA SALVA COSENTINO, ORA IL GOVERNO MONTI È A RISCHIO


Con 309 voti contrari e 298 a favore la Camera ha detto no all’arresto di Nicola Cosentino. Una vittoria per Berlusconi e il PDL, un'apparente  sconfitta per la Lega. Sì, perché, seppure la votazione è avvenuta a scrutinio segreto per cui nessuno più puntare con certezza l’indice contro i rappresentanti del carroccio per aver salvato dalla galera il coordinatore campano del PDL, è pur vero che i tira e molla dei giorni precedenti alla votazione odierna hanno segnato un’improvvisa inversione di marcia da parte della direzione leghista la quale, dopo aver dato mandato ai suoi due rappresentanti nella commissione per le autorizzazioni di votare per l’arresto, dopo un colloquio tra Berlusconi e Bossi, ha lasciato libertà di scelta ai suo deputati mandando su tutte le furie Maroni e la base leghista che erano per l’arresto.  Al di là dell’evidente riavvicinamento tra Lega, o quanto meno una parte di essa, e PDL, il voto di oggi oltre a salvare Cosentino prospetta scenari imprevedibili, quasi da fantapolitica, per il proseguo dell’attività del governo Monti. Infatti, se davvero alcuni leghisti hanno votato contro l’arresto dell’ex Sottosegretario all’economia, attenendosi alle direttive di Bossi, non si può escludere che nel momento in cui il governo Monti dovrà varare norme in contrasto con gli interessi della Lega e del suo elettorato, il carroccio si servirà del proprio voto odierno come moneta di scambio per chiedere al PDL di votare contro il governo, dimostrando alla propria base che la scelta del voto di oggi fu tatticamente ineccepibile per salvaguardare gli interessi del popolo leghista nonostante le manovre “golpiste” di Napolitano!Per il momento tutto ciò è solo frutto di ipotetici, fantasiosi ragionamenti. L’unica certezza è che ancora una volta l’aula si è opposta alla richiesta dei magistrati di arrestare Cosentino ritenuto dagli inquirenti referente politico dei casalesi. Accusa grave che almeno dovrebbe spingere i responsabili del partito a sospendere Cosentino dalla sua attività di parlamentare nell’attesa si chiarisca tutto, non fosse altro per il rispetto dei tanti elettori che credono nell’onestà dei loro parlamentari. E, proprio a riguardo dei deputati che siedono in Parlamento, bisogna segnalare che sempre oggi la Consulta ha bocciato la richiesta presentata dall’IDV di Di Pietro, tramite la raccolta di centinaia di migliaia di firme di adesione da parte dei cittadini, per indire un referendum che abrogasse il porcellum ridando agli elettori la possibilità di votare non soltanto il partito bensì scegliere pure chi lo rappresenti in Parlamento. Se il voto della Camera su Cosentino salva l’uomo dalla galera ma mette seriamente a rischio la stabilità del governo, quello della Consulta dimostra che in questo paese il rispetto della volontà del popolo sovrano si invoca solo quando si sente scricchiolare la poltrona sotto il sedere!