LA VOCE DI KAYFA

LA POLITICA, IL GOVERNO E LE ISTITUZIONI UMILIANO LA VOLONTà DEGLI ITALIANI


Da diverse settimane per gli italiani le brutte sorprese non finiscono mai. Nemmeno il tempo di riprendersi dalla scoppola tributaria che li coglierà nei prossimi anni, a partire da quello appena iniziato, varata dal governo Monti per risanare la drammatica situazione finanziaria dell’Italia, risultato di una scellerata dissipazione di denaro pubblico negli ultimi trent’anni da parte della politica di qualsiasi schieramento, e ieri la nazione ha registrato l’ennesimo attentato alla volontà popolare. Un attentato vero, non fasullo come quelli denunciati ai quattro venti negli ultimi tre anni che ha governato da Berlusconi e dai sui fedelissimi quando una loro proposta di legge, in evidente contrasto con la Costituzione, veniva rimandata al mittente, alias Parlamento, dal Presidente della Repubblica perché non in sintonia con i canoni costituzionali, o annullata dalla Corte Costituzionale per palese incostituzionalità, oppure quando percepivano di correre seriamente il rischio di essere scalzati come maggioranza dal Parlamento e dunque perdere la leadership del governo. Nessuno di questi signori che denunciavano con urla e strepitii quello che secondo loro era il tentativo di sovvertire la volontà popolare da parte delle forze di opposizione con l’ausilio della magistratura e del Capo dello Stato, oggi si sogna di scagliarsi contro la decisione della Consulta che ieri ha annullato la volontà espressa tramite firme da oltre un milione e 200 mila italiani di  indire un referendum per cancellare l’attuale legge elettorale definita Porcellum che impedisce ai cittadini di scegliere, come invece stabilisce la Costituzione e avviene in qualsiasi vera democrazia, chi debba rappresentarli in Parlamento, delegando invece tale scelta alle segreteria dei singoli partiti che possono tranquillamente mercanteggiare con gli eletti affinché li sostengano al momento delle votazioni parlamentari in barba alle reali esigenze degli elettori, come ad esempio che davvero il leader del proprio schieramento, nonché capo del governo, era convinto che una prostituta minorenne che frequantava casa sua fosse la nipote di un capo di stato straniero... Tralasciando la mancata concessione all’arresto per il deputato del PDL Nicola Casentino, cui questa mattina su Repubblica Saviano dedica un’accorata, dura lettera di accuse, altra mortificazione della volontà popolare pare verrà dall’attuale governo intenzionato a liberalizzare anche i servizi dell’acqua, di fatto privatizzandone la gestione e dunque frantumando l’espressione popolare che attraverso i referendum abrogativi dello scorso maggio aveva detto no non solo al nucleare, che pare sempre l’attuale governo vorrebbe riconsiderare, ma proprio alla privatizzazione dell’acqua.In un periodo di crisi in cui le tasche dei cittadini sono letteralmente salassate dal governo dei tecnici, che addirittura non esclude di istituire un ticket anche per i ricoveri sanitari, vedere che lo stesso governo e organi istituzionali non si fanno alcuno scrupolo di sovvertire la volontà popolare senza che nessuno dei leader dei partiti, Di Pietro escluso promotore del referendum per abrogare il Porcellum, intervenga a difesa di tale volontà - mentre poi si difendono i presunti evasori di cortina, scagliandosi contro chi fa i controlli per scovarli-  è un ulteriore offesa per quei tanti milioni di italiani che per colpa di una classe politica incapace e corrotta, senza esclusione di connotazioni politiche sinistroidi, è costretto a stringere ancora di più la cinghia, mentre di quei famosi tagli alla politica per ridurre le spese dello Stato, finora, nemmeno l’ombra. Per quanto gli italiani siano un popolo fesso, c’è un limite di sopportazione anche per loro, si spera!