LA VOCE DI KAYFA

MEGLIO IL RIGORE DI MONTI CHE LE PREDICHE DI CELENTANO


Non so voi, io ho gioito al rifiuto del governo di sostenere la candidatura di Roma per le olimpiadi del 2020. In un momento di forte crisi economica, con pesanti sacrifici imposti agli italiani per evitare la bancarotta del paese; dopo lo sperpero di denaro pubblico per l’allestimento dei mondiali di nuoto del 2009 a Roma  documentato da L’Espresso (senza contare le tante infrastrutture per i mondiali di calcio del 1990 che, a distanza di ventidue anni, almeno a Napoli, languono mestamente in stato di abbandono come il mega parcheggio allestito sotto lo Stadio San Paolo, o sono tuttora in fase di costruzione come il tram superveloce, nonché le tante opere incompiute sparse a macchia di leopardo sul territorio a testimonianza di quanto sperpero di denaro pubblico c’è in Italia); che il deficit della Grecia trae origine dall’organizzazione delle olimpiadi di Atene 2004 costate quattro volte il previsto, lanciarsi in un’avventura che, se Roma avesse ottenuto  le olimpiadi, avrebbe richiesto un ingente investimento al buio di denaro pubblico era da folli.Fortunatamente non essendo il nostro né un governo di folli né legato a mere logiche di partito che, viceversa, gli avrebbero imposto di adottare un atteggiamento ruffiano per accattivarsi l’elettorato fregandosene delle reali esigenze del paese, la sua scelta, seppur sofferta, fa tirare un respiro di sollievo. È la conferma che, contrariamente a quel che in molti sostengono, Monti e i suoi ministri non rappresentano gli interessi dei poteri forti bensì quelli reali del paese in quanto la bocciatura di Roma 2020 è di riflesso la bocciatura dei poteri forti e dei loro interessi, banche in testa, coinvolti nell’organizzazione dell’evento! Che dire poi dei segretari dei principali partiti italiani i quali, una settimana prima della decisione, si erano recati in fila indiana da Monti per convincerlo affinché si esprimesse a favore di Roma ma poi, dopo il no, hanno definito responsabile la sua decisione? Così facendo tacitamente non ammettono che gli irresponsabili erano loro che avrebbero voluto i giochi a Roma? Quest'atteggiamento ambiguo svela, se ce ne fosse ulteriormente bisogno, chi sono i responsabili del disastro economico italiano. Come si può affidare il governo di  una nazione a gente che, malgrado il paese non abbia soldi, avrebbe voluto che si lanciasse lo stesso in un’impresa titanica al di sopra delle proprie forze e poi, visto che non se ne fa niente, definisce responsabile quella scelta contro la quale si erano fin lì battuti?Questi signori doubleface non possono essere assimilati a Celentano il quale, invece di utilizzare la voce per cantare, se ne è servito a sproposito per sparare banalità dal palco dell’Ariston a una platea di milioni di italiani? Dopo il demenziale show del molleggiato non sarebbe giusto se a ogni abbonato RAI venisse concesso uno spazio televisivo di almeno cinque minuti per dire dal video quel che pensa senza se e senza ma? Per farlo Celentano è stato pagato, perché a chi paga per sostenere la RAI e il festival non si concede la stessa possibilità?   Se davvero vogliamo diventare un paese serio occorrono due cose: primo, che i politici imparino a essere seri e prima di tutto imparino a fare i politici; secondo, che dal palco di un festival delle canzone si diffondano solo le note e le parole delle canzoni e non una marea di sciocchezze, amplificata dall’eco dei media che pur di vendere copie gli danno spazio tacendo sulle cose serie per tutelare gli interessi dei partiti di cui sono portavoce!